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Mercoledì, 9 agosto 2006
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Quotidiani italiani e software partecipativo
Luca Conti, Pandemia, ha studiato il modo in cui i giornali italiani utilizzano le opportunità offerte dai blog e le altre modalità di interazione e conversazione con il pubblico attivo.
Ne emerge un quadro di innovazione molto lenta. Non mi pare una mancanza di cultura, piuttosto una difficoltà concettuale: i giornali continuano a domandarsi come fare soldi con l'innovazione nelle relazioni con il pubblico. Quando in realtà il problema è quello di mantenerlo ed ampliarlo quel pubblico. Ma credo che Repubblica stia dimostrando che dal punto di vista editoriale la strada giusta è darsi una mossa.
Non è che gli altri giornali non abbiano fatto nulla. E' che non hanno preso la questione con l'energia che ci vuole.
D'altra parte, neppure il movimento dei blogger italiani è numerosissimo: si può far meglio da entrambe le parti.
La televisione ha un po' addormentato l'Italia? O l'Italia si è lasciata addormentare dalla tv? Poco importa: perché ormai ci dobbiamo svegliare...
6:00:36 PM
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Free press tecnologico-bloggeristica
Grazie a Ubik vedo Gennio Calle, giornale free press su tecnologia, blog e internet. Spagnolo.
Che la free press si presti a questo tipo di informazione è chiaro. E che andrebbe pensata anche per l'Italia mi pare altrettanto chiaro. Non credo che la gratuità del giornale sia una discriminante, anche se aiuta a mettersi nell'ordine di idee di parlare con il mondo internettaro. Discriminante è soprattutto lo stile: aperto, scanzonato, vagamente ironico.
Mi piace vedere tutte queste novità nel mondo dell'informazione. Osservo che la pubblicità ne è una forza propulsiva sempre più determinante. E noto che la pubblicità sta cercando nuovi linguaggi e nuove modalità di relazione con il pubblico.
Che sia un'opportunità per i blog? Penso che la risposta sia totalmente soggettiva. Farsi conoscere di più serve a tutti e un organo di informazione che dia una spinta alla notorietà dei blog mi pare utile. Entrare nel loop della pubblicità, invece, può essere una scelta personale.
Per adesso la pubblicità serve soprattutto alle piattaforme. Quello che ci facciamo con quelle piattaforme è principalmente regalare il nostro tempo a chi ha voglia di condividerlo.
5:15:22 PM
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2006
Luca De Biase.
Last update:
8-09-2006; 9:00:40.
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