Luca De Biase
An Italian journalist writes about what's happening in his funny country:
a laboratory for the study of broken democracy and creative capitalism.
Plus news about media and cultures.



Global Voices

Creative Commons License

Scrivimi


blog italia, directory blog italiani
Top 100 Italia di BlogItalia.it e Technorati

Subscribe to "Luca De Biase" in Radio UserLand.

Click to see the XML version of this web page.

Click here to send an email to the editor of this weblog.

 

 

Giovedì, 28 febbraio 2008
 

Mi scuso: non si parla male di una categoria

Vorrei scusarmi subito per il post precedente. Ho ingiustamente criticato gli analisti finanziari commettendo l'errore che vorrei sempre evitare: generalizzare un giudizio su una categoria.

E' chiaro che i giornalisti come categoria non hanno nulla da insegnare agli analisti come categoria. Mi dispiace di avere fatto questo errore e ne chiedo scusa ai lettori che se ne sono giustamente adombrati.

Il problema non è la categoria degli analisti e ovviamente non sono le persone degli analisti. Il problema è il rapporto tra la logica finanziaria e l'innovazione. In particolare, tra la logica borsistica e l'innovazione. Il problema è che qualche volta la logica finanziaria e borsistica procedono per linee interpretative completamente autoreferenziali e non tengono conto dei fatti reali. Le bolle, quella del 1998-2000, come quella dell'anno scorso su titoli come quello di Google, sono frutto di errori di valutazione, ma soprattutto di logiche che si generano sul mercato e che non fanno bene. Anzi fanno male.

Naturalmente, è perfettamente possibile che anche la borsa sostenga l'innovazione. Ma la domanda che mi pongo è questa: come si fa a garantire che la finanza e la borsa restino al servizio dell'innovazione, invece di trasformarla in un loro strumento?

Vediamo solo un esempio. Durante la bolla del 1998-2000 le azioni Amazon andavano benissimo nonostante che la società fosse in perdita perenne. Henry Blodget disse che sarebbero arrivate a 400 dollari: aveva ragione a prevederlo, perché in effetti il titolo raggiunse quella quota, ma aveva torto a sostenere che c'era una logica reale che la motivava. In quel periodo lo stesso Jeff Bezos, capo di Amazon e persona responsabile, disse che erano valori troppo rischiosi e che un investimento a quel prezzo non era consigliabile per le famiglie e i semplici risparmiatori. Invece, le analisi di quel periodo (a parte qualche eccezione) tendevano a sostenere che quelle valutazioni fossero motivate dalle reali condizioni dell'economia internettiana. Questo spingeva i giornali a dare voce a quelle analisi. Le notizie dei giornali convincevano i risparmiatori. I prezzi salivano e sembravano dimostrare la verità di quanto sostenuto dalle analisi. Che a loro volta si basavano su quello per cercare spiegazioni convincenti del fenomeno e alimentarlo ulteriormente...

E' frutto dell'equivoco secondo il quale il mercato ha ragione.

Quando è così autoreferenziale la logica del mercato finanziario non aiuta a capire quello che succede nella logica dell'innovazione e che qualche volta la indirizza in una direzione sbagliata: orientandola verso il tentativo di ottenere un guadagno di breve periodo. Quando questo avviene, il sistema favorisce le bufale che sanno comunicare più di quanto sostenga le buone idee che non sanno comunicare. In quei casi partono delle storie incredibili, appunto, con i media al carro degli analisti, i risparmiatori al carro dei media e gli analisti al carro dei risparmiatori...

Per questo vorrei capire come si possa spezzare il cerchio senza che a pagare siano i risparmiatori e gli innovatori. Per esempio, separando il sistema incentivante dei ceo dall'andamento del titolo in borsa. Ma è solo una delle possibili idee. Serve essenzialmente per costringere i ceo a prendere delle decisioni orientate alle qualità delle persone che fanno parte delle loro aziende, alla soddisfazione dei clienti, all'innovatività delle loro strategie, senza trincerarsi dietro le richieste conformiste dei metodi di valutazione che di volta in volta si fanno strada nel sistema complesso delle analisi finanziarie.

Ma ci sono ormai anche altre logiche finanziarie. Quelle del seed capital. Quelle delle fondazioni. Quelle delle incentivazioni europee. Nessuna è perfetta. La diversità aiuterà a fare emergere un sistema migliore.

Mi scuso ancora per aver parlato di una categoria (che come tutte è popolata di ottimi professionisti) quando volevo parlare di una logica.


6:27:45 PM    comment [];

Google, Microsoft e gli analisti

Bizzarrie degli analisti. Una diminuzione dello 0,3% dei click sulle inserzioni di Google ha provocato una diminuzione del 4,6% del valore delle azioni di Google. Gli analisti hanno penalizzato Google anche perché ha aumentato le entrate del 52% (52%!!!) mentre loro si aspettavano un aumento del 55%. (Come dice il Financial Times: "Google has been hit by disappointing fourth-quarter earnings as revenues rose 52 per cent compared with analysts[base '] expectations of 55 per cent"). C'è qualcosa di bizzarro. Come era bizzarro il valore raggiunto qualche mese fa da Google. E come è bizzarro che un tipo come Henry Blodget sia ancora un analista ascoltato.

Intanto Microsoft deve pagare 899 milioni di euro per non aver eseguito gli ordini dell'antitrust europea. E se alla fine dovesse comprare Yahoo! finirebbe per indebitarsi. Dimostrando di aver capito che deve imparare in fretta come si lavora all'epoca di internet. Il primo fatto deriva forse da un atteggiamento autoreferenziale. Il secondo probabilmente dalla scoperta che questa autoreferenzialità non paga sul web.

In entrambi i casi, peraltro, mi pare che queste aziende intendano andare avanti con le loro strategie senza curarsi troppo di quello che riescono a capire gli analisti. A parte ogni altro errore, questo mi pare giusto.

In materia di innovazione conviene lasciar perdere quello che pensano gli analisti. Sul serio. Gli analisti, loro, tendono a essere davvero autoreferenziali. Per le aziende innovative è meglio andare per la propria strada, fare errori, cercare continuamente strade nuove, ascoltare il pubblico, guardare al lungo termine. E pagare gli amministratori delegati in ragione della soddisfazione dei clienti e, forse, del fatturato, non in ragione del valore di borsa. Imho.


9:35:35 AM    comment [];

Horror politics

Antonio Di Pietro gli fa orrore. E George W. Bush gli piace. Il sonno della Ragione, di stato, genera mostri.


9:30:43 AM    comment [];

Felicità a Bari

Stasera, a Bari, una presentazione di Economia della felicità. Alla Feltrinelli, alle sette.


9:26:37 AM    comment [];

Nel Regno dell'etere

Regio decreto Rai? Anche telefonini e pc servono a ricevere la televisione? Soluzione: una famiglia un canone Rai. Un'azienda un canone Rai. Anche se famiglia o azienda hanno tanti apparecchi per ricevere il segnale, resta sempre un canone.

Problema. E se uno non ha la televisione e ha un apparecchio multifunzionale come un pc ma non lo usa per guardare la televisione? Soluzione: quelli della Rai si mettano il cuore in pace. Si concentrino a fare programmi migliori. E occhio: perché adesso c'è la class action.


9:22:57 AM    comment [];


Click here to visit the Radio UserLand website. © Copyright 2008 Luca De Biase.
Last update: 1-03-2008; 13:09:51.
This theme is based on the SoundWaves (blue) Manila theme.
Appunti su economia e felicità

In libreria:
Economia della Felicità
Dalla blogosfera
al valore del dono
Feltrinelli Editore


Il mago d'ebiz

In nome del popolo mondiale



Crossroads
Nòva100
(Nòva24Ora!)

Rivolta e rivoluzione
Giornalismo dell'innovazione
Appunti: reti, Benkler, Castells
Politica/ blog
Politica/ scienza
Retorica catastrofica
Scienza/ paura
Informazione/ comunicazione
Regole/ telecomunicazioni
Urgenze/ giovani
Chi ha ucciso i giornali?


blog.debiase.com
www.debiase.com
Web


Google


Planisfero personale
First Monday
Ted
Seed Magazine
Reporters sans Frontières
EquiLiber
Doors of perception
Newseum
Jornalismo & internet
Top100 Qix
Top100 Qix/LucaDeBiase
Future Exploration
CiteUlike
LibraryThing
Ted
www.flickr.com
LucaDeBiase's photos More of LucaDeBiase's photos

Febbraio 2008
Dom Lun Mar Mer Gio Ven Sab
          1 2
3 4 5 6 7 8 9
10 11 12 13 14 15 16
17 18 19 20 21 22 23
24 25 26 27 28 29  
Gen   Mar