L'Adsl all'italiana e il dibattito in rete
Segnalazione: l'articolo di Alessandro Longo pubblicato da Nòva giovedì scorso e commentato da Beppe Caravita ha suscitato una significativa reazione nella rete italiana.
L'assetto del mercato dell'Adsl è stato cambiato senza dare troppo nell'occhio e le conseguenze di questa decisione sono molto significative. In qualche punto avvantaggiano i provider alternativi, ma nella sostanza sono favorevoli alla Telecom Italia. Che lunedì chiarirà quanto crede ancora all'internet e quanto invece pensa soprattutto a chiudere gli italiani in una tv via cavo in tecnologia Adsl. Il suo potere di mercato è enorme. La sua capacità di lobby, evidentemente, molto potente. E sembra al lavoro tanto più quanto più i suoi fondamentali finanziari e tecnologici scricchiolano...
Sarà bene che l'Agcom si prepari da dare delle risposte. Il suo compito non è salvaguardare le aziende, né quella dominante, né quelle alternative. Il suo compito è fare regole giuste con diversi obiettivi:
1. Salvaguardare la concorrenza e non la libertà - di piccoli e grandi - di fare quello che vogliono
2. Incentivare chi innova e chi investe, non solo chi ha forti capacità finanziarie (per non fare decidere tutto alla finanza che ha un'ottica di breve periodo, inadatta a un'industria tanto fondamentale)
3. Valorizzare le tecnologie standard e interoperabili (niente di peggio che il lock-in tecnologico a favore degli operatori grossi)
4. Indicare la strada della semplificazione della vita per i consumatori (per i consumatori il bene non è avere due centesimi di risparmio ma averli senza doversi dannare a capire le offerte e le condizioni...)
5. Stabilire che le reti fisiche ereditate dagli investimenti operati in monopolio non sono una proprietà privata priva di obblighi (e vanno gestite prioritariamente a favore del bene comune).
6:02:48 PM
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