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I commons funzionano

I commons non sono gestiti male, non sono inefficienti e non sono destinati a essere privatizzati o messi sotto il controllo dello stato per funzionare (come vorrebbe l’integralismo economicista). O almeno questa è la conclusione cui è giunta Elinor Ostrom, che ha appena co-vinto il premio Nobel per l’economia. (Wsj)

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Social network e felicità

Da ricordare un passaggio di Christakis e Fowler sulla relazione tra social network e segnali di soddisfazione o felicità emergenti. I due sono autori di una ricerca sulla generazione di convenzioni in rete. Un risultato della tendenza emulativa che si osserva in rete: ogni persona felice che si aggiunge alla rete sociale di ciascuno aumenta la sua probabilità di essere a sua volta felice del 9%. Il pezzo era su Edge: SOCIAL NETWORKS AND HAPPINESS By Nicholas A. Christakis & James H. FowlerWe found that social networks have clusters of happy and unhappy people within them that reach out...

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ScienceCommons

Qualche tempo fa è venuto fuori che un quarto degli americani non sa bene se la terra giri intorno al sole o viceversa. Anzi, il 18%, anche se non lo sa, è convinto di vivere in un universo tolemaico. Leggendo Conservapedia si scopre perché l’universo non può avere più di 6000 anni. Uncyclopedia mostra che si tratta di satira, ma non intenzionale. E Wikipedia dice che è un’enciclopedia di conservatori protestanti americani. Siamo nelle buone intenzioni (dal loro punto di vista), ma non siamo in un’area dell’internet che aiuti a conoscere le scoperte e il metodo...

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Indicatori di progresso, oggi

La critica del senso del Pil come indicatore di progresso umano è ormai consolidata. Meno le alternative. Il gruppo di lavoro affidato in Francia a Sen, Siglitz e Fitoussi sta procedendo con gli studi. C’è un paper (in pdf) che descrive lo stato dell’arte: molto utile. Gli indicatori esistenti sono descritti e criticati, mentre quelli che si vanno elaborando sono definiti per lo scopo che intendono raggiungere: trovare un modo per registrare la crescita economica in modo da tener conto delle istanze di benessere delle popolazioni e del modo con il quale esse le percepiscono. Anche...

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Egemonia del romanzo: Tiziano Scarpa

Tiziano Scarpa dice che viviamo un’epoca di egemonia del romanzo. Dei vari generi letterari, il romanzo prevale perché, secondo Scarpa, tutti lo possono leggere. Moccia. Harry Potter. Larson. Noire. Gialli. Il romanzo prevale, dice Scarpa, perché ha convinto di essere capare di raccontare la realtà e nello stesso tempo divertire. La consapevolezza del fatto che il romanzo è documento per la lettura della storia non è scontata (non lo era neppure quando negli anni Settanta Marc Soriano suggeriva la possibilità di studiare “scientificamente” la storia di Venezia a partire dai...

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Vrm, again

Ieri Paolo Valdemarin. Oggi Sergio Maistrello. Hanno citato il Vrm. Significa forse che è ora di citarlo anche qui. Basta Crm. Si va oltre l’architettura che consente alle aziende di gestire la relazione con i clienti. Si passa al Vrm. Vendor relationship management. Sono i clienti che gestiscono le aziende. L’invenzione è naturalmente di Doc Searls.

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Il racconto della prospettiva

Una volta, nel 1989, l’allora semplice imprenditore, il fondatore della Fininvest, mi disse: «Abbiamo cambiato l’Italia mettendo Dallas in tv». All’inizio degli anni Ottanta, l’Italia era stata l’ipocrisia costruttiva della Dc e la serietà quasi impotente del Pci, era stata l’oscuro territorio della mafia e del terrorismo, era stata il miracolo economico e l’imperinflazione. I socialisti erano solo all’inizio della loro ascesa. Gli ex fascisti non erano nominati quando si parlava dei partiti dell'”arco costituzionale”. I valori...

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Da Woodstock a Copenhagen

Stewart Brand, vagamente hippie, ispirato dalla foto della Terra vista dalla Luna, scriveva quarant’anni fa nello Whole Earth Catalog: «Siamo come dei, e potremmo anche diventa bravi in questo ruolo».

Ora Stewart, preoccupato dal cambiamento climatico, dice: «Siamo come dei, e dobbiamo diventare bravi in questo ruolo». Su Edge.

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Social ventures

A sentire economisti e politici, la crisi che viviamo è soprattutto una questione di fiducia. Il fatto è che la fiducia è generata da entità credibili. E nell’economia degli ultimi 50 anni è stata profondamente picconata la credibilità dello Stato, mentre negli ultimi 10 anni è stata picconata la credibilità del Mercato. Eccessi di sfiducia in queste super-entità hanno una base sensata ma hanno effetti devastanti. Si parla invece pochissimo dell’economia sociale, quella basata sulle cooperative e sulle imprese orientate, dal punto di vista delle finalità e...

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Piattaforme libere

Personalmente ho imparato una cosa nuova dalla vicenda di Georgy, il blogger georgiano che è stato la vittima di un attacco organizzato in modo da mettere in difficoltà il suo blog, il suo twitt e l’intera rete di social network, Twitter in testa. Ho imparato che chi vuole bloccare la libertà di espressione può fare leva proprio sul principale punto di forza dei social media: il fatto che siano usati da molte persone. La dinamica, ormai ricostruita, della vicenda. Georgy è il nome di un economista 34enne che vive a Tblisi dove si è rifugiato dopo la guerra dell’Abkhazia. Critico...

Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

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