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Bill of rights

Come cambiano i diritti umani nell’epoca di internet?

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Altro che privacy nel tracciamento dei contatti! Le FS lo fanno nominale. Ma come?

«L’avvio della Fase 2 porta alcune novità a tutela della salute di chi viaggerà in treno. Oltre a mascherine obbligatorie, la raccomandazione di guanti monouso, dispenser per frequenti igienizzazioni delle mani e distanziamento, una tra le principali riguarda l’introduzione del biglietto elettronico nominativo sia per le Frecce sia per gli Intercity, per i quali la prenotazione diventa obbligatoria. L’iniziativa, nel pieno rispetto degli obblighi di protezione dei dati personali, garantirà un maggior livello di sicurezza sanitaria consentendo, ad esempio, di essere avvisati nel caso in cui si...

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Geopolitica di internet. Attacco alla rete. Se l’Europa ci fosse potrebbe difendere il network e sé stessa

Huawei ha una proposta per il pianeta: cambiare l’architettura di internet. Lo riporta il Financial Times che ha visto la presentazione del progetto proposto dalla delegazione dell’azienda cinese all’Ito di Ginevra in settembre con il quale si argomenta intorno all’opportuità di creare un nuovo standard sulla base del quale definire il protocollo che fa funzionare la rete. Un gruppo di studiosi britannici ha analizzato la proposta e valutato che si tratta di un modo per centralizzare ulteriormente la rete, rendendo più facile per gli stati di controllare capillarmente il comportamento delle...

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Hatred and other traps

In short: everyone has the right to hate whoever they want. And to lie. And to cultivate racist feelings. Those who behave this way, most likely, do so because they feel a malaise. Sometimes they overturn their malaise towards others. Is that it? So much for the debate about hate online? Well, yes, almost. In the ecology of digital media, there are broad incentives to use the weaknesses of others to achieve commercial and political goals of all kinds. The instrumentalisation of hatred is clearly one of the most effective forms of propaganda. Its consequences can be disruptive. The problem is...

L’odio e altre trappole

In sintesi: chiunque ha il diritto di odiare chi vuole. E di mentire. E di coltivare sentimenti razzisti. Purtroppo chi si comporta così sta male. Qualche volta rovescia il suo malessere verso gli altri. Fine del discorso? Quasi: ci sono due chiose. Nell’ecologia dei media digitali, esistono incentivi ampi a usare le debolezze altrui per ottenere scopi commerciali e politici di ogni genere. La strumentalizzazione dell’odio è evidentemente una delle forme di propaganda più efficaci. Le sue conseguenze possono essere dirompenti. Il problema è certamente più culturale che normativo:...

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Riconoscimento sfacciato

In Europa si discute se vietare il riconoscimento facciale nei luoghi pubblici (EU considers temporary ban on facial recognition in public spaces). Non è chiaro se questo implichi soltanto il divieto di utilizzare i software che prendono le immagini del presente di persone da identificare e le confrontano con archivi di immagini del passato di persone identificate. Oppure se questo implichi anche il divieto di prendere le immagini delle persone nei luoghi pubblici. Il secondo divieto è relativamente più facile da applicare concretamente del primo. Chiaramente l’Europa si preoccupa della...

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La digitalizzazione è ineluttabile. Ma che cosa esattamente è ineluttabile? Ecco qualche ipotesi

Alcuni visionari sono stati capaci di comprendere in anticipo che la tecnologia delle reti digitali sarebbe stata adottata molto più capillarmente di quanto le menti più convenzionali non riuscissero ad anticipare. La storia di internet è costellata di scettici smentiti dalla realtà e di innovatori che avevano compreso in anticipo dove andava la realtà stessa. Ma non è la sola dinamica che si è manifestata in questi ultimi trent’anni. In qualche caso, gli innovatori sono riusciti a convincere gli altri che la loro visione del futuro era quella giusta, il che ha spinto molte persone ad...

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Una firma per Assange

Ho conosciuto Julian Assange. Aveva già dimostrato che Wikileaks era uno strumento eccezionale per l’informazione pubblica in tutti i contesti nei quali diffondere documenti utili per sapere come stanno le cose poteva condurre a persecuzioni. Era ancora il tempo in cui Assange era intenzionato a farsi aiutare dai giornali per verificare i documenti. E aveva un’aria che allora appariva eccessivamente preoccupata per la propria incolumità. Una preoccupazione sproporzionata con gli atti che aveva compiuto fino ad allora. Ma non con quello che sarebbe avvenuto in seguito. La sua...

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Il neo-liberismo era non-liberismo. Il nuovo paradigma da definire. Appunti a valle del Festival della Tecnologia di Torino

Dopo il Festival della Tecnologia, ecco alcuni appunti su una delle questioni sistemiche tra quelle evocate nel corso della riuscita manifestazione torinese. Il rapporto tra il sistema di incentivi del vecchio paradigma neo-liberista ancora imperante e le possibilità di emersione di un nuovo paradigma. Solo appunti. Gli occidentali si sono organizzati per almeno 40 anni intorno alla convinzione che il sistema propugnato dal neo-liberismo fosse quello che otteneva i migliori risultati economici possibili e che poteva mantenere la promessa di un progresso sociale e civile duraturo e giusto...

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Decode: un IPCC per la media ecology

Oggi a Decode si è parlato di come riportare il mondo dei dati, dell’intelligenza artificiale e delle piattaforme sotto il controllo della democrazia. La complessità del problema è evidente. Anche perché la democrazia attraversa una fase in cui molti la vedono in difficoltà a controllare anche sé stessa. E perché gli obiettivi di questo controllo vanno ben definiti: i diritti umani si applicano solo ai cittadini degli stati democratici o a tutti? La sovranità sui dati delle persone è affidata agli stati, ai mercati o alle comunità? E nell’ultimo caso: come si fa a scalare il tema...

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L’appello per il popolo curdo: come firmare

La storia dei curdi è inaccettabile. Il ritiro americano, l’avanzata russa, l’aggressione turca. I valori e i diritti umani universalisti che l’Occidente ha sviluppato con l’Illuminismo sono distrutti un giorno dopo l’altro da iniziative autoritarie condotte da paesi che proiettano il proprio punto di vista sui deboli, gli isolati, i diversi.
Un appello firmato da autorevoli e sensibili menti invita alla presa di posizione. Per aderire: info@lecontemporanee.it

Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

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