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Perché iPhoneX dovrebbe segnare i prossimi dieci anni?

applesAscoltando Tim Cook ieri si aveva il dubbio che quello che diceva dell’iPhoneX fosse troppo o troppo poco. Nel senso che l’affermazione secondo la quale questo modello segnerà i prossimi dieci anni come il primo iPhone ha segnato i dieci anni appena trascorsi era poco motivata dai fatti raccontati esplicitamente; e l’unica spiegazione era che Tim Cook in qualche modo sottindendesse fatti che non esplicitava. Come ogni volta che salta fuori una tecnologia piuttosto significativamente nuova viene voglia di capire dove può portare. Ebbene, l’iPhoneX ha un chip dedicato al machine learning, un set di telecamere e sensori dedicati a riconoscere la faccia che ha davanti, un sistema di controllo dell’accesso a bordo del telefono. Questa roba può servire per sbloccare il telefono (oppure non servire come nella demo sul palco per un attimo è successo…). Ma forse può servire per altro e di più: riconoscere i gesti che si fanno davanti al telefono può anche servire per dare i comandi al telefono? O per far diventare il telefono un telecomando gestuale per altri servizi? O può servire per fare imparare al telefono che cosa vuole l’utente quando ha quell’espressione lì? O può servire a collegare le ore del giorno e la luminosità esterna alle attività preferite? O… Il machine learning a bordo, anche se non è sofisticatissimo e non usa i dati in cloud, può essere un generatore di servizi interessantissimi e questo non è stato detto. Ma potrebbe essere sottinteso? In questo caso, l’interpretazione Apple di questo machine learning, poco cloud e molto privacy, avrebbe qualcosa di speciale e facile da accettare. Tim Cook lo ha detto. Speriamo che ci adottiate.

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Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

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