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Essere stati digitali

Il rapporto tra il potere statale e il potere digitale si va confondendo nell’operatività quotidiana. Avviene in quel genere di spazi nei quali per esempio uno stato come la Russia può essere indicato come mandante di gruppi di smanettoni che riescono a influenzare pesantemente la politica interna di altre nazioni come gli Stati Uniti. Avviene dove i servizi segreti di una nazione, come gli Stati Uniti, possono spiare i capi di stato avversari e alleati, o far cadere politici della loro stessa nazione facendo emergere che sono al servizio di una nazione straniera (Post). Ma avviene anche quando una nazione come la Danimarca si accinge a nominare un ambasciatore per parlare con le potenze digitali, tipo Facebook e Google, considerate quasi come stati. E soprattutto avviene nel momento in cui il digitale diventa un luogo di aggregazione di persone che riescono a cambiare il corso di una democrazia.

In Italia, questo sta avvenendo in modo piuttosto importante. Giuliano da Empoli ne scrive in un articolo da leggere: La rabbia e l’algoritmo. La rabbia non è più incanalata dai partiti che hanno una cultura di sinistra. Ma se altrove va in strutture politiche abbastanza ben descritte dalla parola “populismo”, in Italia si aggrega per vie reticolari nella vicenda del Movimento 5 Stelle e dimostra in modo originale la potenza del digitale nella organizzazione delle decisioni collettive e del consenso. Rappresentanti che si presentano come portavoce di una volontà politica che si esprime in rete sono un fenomeno specifico di questa esperienza, corretta nella sua apparente democraticità diretta da una leadership fisica e razionale incarnata dai fondatori, garanti del metodo e della strategia. Un po’ come l’open source di Linux era garantito dal fondatore Linus Torvalds. I partiti che si pongono di fronte a questa struttura con la mentalità sviluppata in epoca analogica appaiono radicalmente obsoleti nel contesto sociale che dà per scontato il digitale. Il valore aggiunto che possono portare non è incardinato nel passato, ma nel futuro: possono offrire una qualità dell’analisi politica che può candidarsi a migliorare i risultati di una interpretazione meramente quantitativa dell’opportunità digitale. Ma devono fare un salto nella modernità. Si può fare. Non è ineluttabile. Può avvenire solo per via di volontà e visione.

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Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

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