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«Schiavi del digitale»

Dice Arturo Di Corinto (Twitter) che il filosofo Maurizio Ferraris al convegno sulla privacy si è rivolto ai suoi ascoltatori definendoli «schiavi del digitale». E che la platea ha applaudito.

La libertà è un concetto semplice e potente: discuterne è invece sempre complicato. Il digitale non è di per sé una macchina della schiavitù, ma di certo le persone si possono lasciare schiavizzare dal digitale. Le forme di dipendenza sono infinite. E l’effetto-rete (tutti gli amici usano WhatsApp dunque la devo usare anch’io) crea dipendenza.

Possiamo lavorare su un uso sano della rete come abbiamo imparato a parlare di alimentazione sana. E le indicazioni giuste sulla dieta mediatica da adottare saranno ascoltate e praticate dalle persone più attente, per poi generalizzarsi, forse, alla maggioranza. Ma per risanare l’ambiente abbiamo bisogno di uno sforzo collettivo, in modo che si riducano le probabilità di una vita poco sana per la maggioranza delle persone.

Dal punto di vista ambientale, l’infosfera merita una consapevolezza simile a quella che nel tempo si è guadagnata l’ecologia. Internet è una liberazione perché è un bene comune neutrale e aperto. Ma l’ipersfruttamento di un bene comune porta al suo esaurimento e le piattaforme private che stanno assorbendo tutto il traffico in rete si comportano come i giganti della pesca industriale che esauriscono il pesce degli oceani. Inoltre, l’inquinamento dell’informazione favorito (o almeno non sfavorito) dai sistemi incentivanti che prevalgono sulle piattaforme orientate a fare traffico e monitoraggio degli utenti ha bisogno di qualche limitazione. Scelte collettive andranno compiute. E avverranno attraverso innovazioni ulteriori, oltre che decisioni socialmente condivise. Forse una Kyoto dell’infosfera non si farà mai. Ma qualcosa di più semplice e “bottom-up” servirebbe di sicuro.

Vedi anche:
danah boyd: che mondo stiamo costruendo?
Movimento per l’ecologia dei media
Launching a Kyoto Protocol equivalent for Media Ecology

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Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

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