Home » News » Ocse: con le riforme, l’Italia può recuperare il 6% di Pil in dieci anni
News ricerche

Ocse: con le riforme, l’Italia può recuperare il 6% di Pil in dieci anni

Le riforme avviate dal governo, se realizzate, possono da sole generare un aumento del Pil del 6% in dieci anni. Poco? Molto? Probabilmente è una questione di punti di vista. Ma è certamente solo una parte di quello che si può attivare se il paese invece di pensarsi come un luogo condannato al declino comincia a pensare di avere una prospettiva. (Rapporto Ocse). Ecco il comunicato:

Cambiare il quadro politico-istituzionale in Italia è fondamentale per garantire che le ambiziose riforme in corso rilancino la crescita e aumentino la qualità della vita, secondo un nuovo rapporto dell’OCSE.

Secondo le stime dell’OCSE presentate nell’ultimo Studio Economico sull’Italia, le riforme introdotte dal 2012, se pienamente attuate, dovrebbero portare a un aumento del PIL del 6% nell’arco di 10 anni. A questo fine, l’attuazione completa delle riforme è assolutamente necessaria.

Di particolare importanza sono le misure volte a migliorare la struttura del Parlamento e la divisione delle responsabilità tra Stato e Regioni – che dovrebbero essere completate quest’anno – e che dovrebbero garantire un’elaborazione più efficiente delle leggi ed evitare i ritardi di attuazione. Tali misure permetteranno anche di assicurare che future riforme abbiano una maggiore probabilità di essere varate.

Nel corso della presentazione del rapporto dell’OCSE, tenutasi a Roma in presenza del Ministro dell’Economia e delle Finanze Pier Carlo Padoan, del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Giulano Poletti, e del Ministro per le Riforme Costituzionali Maria Elena Boschi, il Segretario Generale dell’OCSE Angel Gurría ha dichiarato: “L’Italia sta facendo progressi intraprendendo riforme senza precedenti. Ciò migliorerà non solo le prospettive di crescita e di occupazione per il paese, ma considerato il ruolo chiave dell’Italia in Europa, accrescerà anche la fiducia a livello sistemico. Una determinazione politica forte è stata necessaria per intraprendere con queste riforme. Il Governo Italiano deve continuare con la stessa determinazione per completarle. Tali cambiamenti consentendo inoltre di indirizzare maggiori risorse in aree di vitale importanza come l’istruzione, una rete di protezione sociale più equa, un migliore supporto per i lavoratori in mobilità e gli investimenti in infrastrutture.”

Il Jobs Act, adottato nel 2014, mira a razionalizzare la tutela del lavoro, ampliare le politiche attive del mercato del lavoro, rendere più efficace la protezione sociale e accrescere la partecipazione delle donne alla forza lavoro. Secondo le stime dell’OCSE, una piena ed effettiva attuazione del Jobs Act potrebbe portare ad un aumento ulteriore della crescita e dell’occupazione, eliminando molti degli ostacoli per la creazione di opportunità di lavoro.

Il rapporto rileva inoltre che il nuovo contratto unico per le nuove assunzioni, che prevede un aumento delle tutele col passare del tempo, va attuato pienamente e integrato da ulteriori miglioramenti previsti nel Jobs Act. Orari di lavoro flessibili, una politica migliore per rendere il congedo parentale più accessibile, una buona qualità dei servizi di assistenza all’infanzia, sono condizioni fondamentali per promuovere una più alta partecipazione delle donne alla forza lavoro.

Le riforme del mercato del lavoro contribuiranno a rilanciare la crescita della produttività anche permettendo alle aziende ad alto livello produttivo di sviluppare tutto il loro potenziale. Sforzi addizionali devono essere fatti per migliorare le competenze dei lavoratori affinché’ corrispondano meglio ai requisiti richiesti dai posti di lavoro disponibili.

Per quanto riguarda il mercato dei prodotti, il rapporto raccomanda interventi più decisivi per promuovere la concorrenza nei servizi pubblici locali e di continuare a ridurre le barriere alla liberalizzazione delle professioni regolamentate e della vendita al dettaglio.

Il rapporto afferma che oltre a migliorare le prospettive per la crescita, l’Italia ha compiuto notevoli sforzi per ridurre il suo deficit, e ciò dovrebbe determinare una riduzione dell’indebitamento pubblico l’anno prossimo. E’ necessario però monitorare le misure fiscali e mantenere uno stretto controllo sulla spesa. Bisogna inoltre lavorare per migliorare l’efficienza della spesa pubblica, favorendo una migliore trasparenza e una lotta efficace alla corruzione. La riforma fiscale dovrebbe includere una rivalutazione dell’ampia gamma di sgravi ed esenzioni.

Una Sintesi dello Studio Economico 2015 sull’Italia è disponibile in Inglese, Francese e Italiano.

È anche disponibile una versione integrata del rapporto, corredata da una nota sulla versione scaricabile e sulla versione cartacea del rapporto.

Tag

Commenta

Clicca qui per inserire un commento

  • ennesima controprova che e’ FONDAMENTALE USCIRE DALL EURO E DALLA UE prima che a farlo sia la folla inferocita …

Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

Video

Post più letti

Post più condivisi