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Franceschini e Schmidt a Roma, lunedì. Consigli?

Lunedì prossimo mi troverò in mezzo tra Dario Franceschini, ministro della Cultura, ed Eric Schmidt, presidente di Google. Per un paio d’ore su “Turismo e industria digitale”. L’incontro è spiegato qui.

Dopo le decisioni prese sulla misurata defiscalizzazione del mecenatismo per la cultura in Italia, una bella mossa, e tutto un pacchetto del valore di 500 milioni entrato in Gazzetta ufficiale, il ministero di Franceschini sembra in fase costruttiva (notizia e approfondimento sul Sole).

Su turismo e digitale però la situazione è tosta. Si può e si deve fare molto di più. Non è detto che sia un compito del governo, ma in Italia il governo c’entra sempre almeno un po’. Di certo Google c’entra già molto. Con un’impostazione visionaria, si possono avviare cose importanti. Sarà una visione indipendente dalla mega-azienda americana, o sarà sviluppata in collaborazione con essa? Schmidt arriva in un momento in cui Google sembra sempre più un’entità politicamente impegnata. Che cosa si diranno i due? E che cosa possiamo domandare?

Questo post è solo per raccogliere consigli. Intanto, anch’io ci penso… Spero nei commentatori…

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  • E’ molto importante, certamente, che i politici non subiscano passivamente le decisioni di corporation molto influenti. L’italia ha tante cose da dire sul piano culturale, e ha tanto da offrire in termini di contenuti artistici, turistici, alimentari, folkloristici.
    Google secondo me ultimamente viene percepita come ingombrante, pesante e minacciosa, per il dominio che esercita sulla rete e sull’accesso alla conoscenza.

    Sarebbe bello che google rivitalizzasse i motori specifici, ora non particolarmente spinti a livello marketing. Le news italiane di google lasciano parecchio a desiderare. Gli algoritmi relativi sono probabilmente poco modificati da anni. Potrebbero essere migliori.

    Ancora un google verticale per il turismo, o un’altro per il cibo, sono cose che ritengo farebbero bene all’italia.

    Una cosa che potrebbe essere realizzata è anche un motore di ricerca per itinerari: una roba che potesse aiutare a pianificare una vacanza, una gita, arrangiando i percorsi, le soste, le visite ai luoghi e ai musei. Potrebbe essere per google una fonte di revenue, così come per coloro che potrebbero organizzare le informazioni, e per gli erogatori di servizi. E aiuterebbe il turismo, consentendo di “scoprire” l’italia vera e autentica, riavvicinando google ai suoi utenti, e tornando ad essere meno “evil” di quanto ultimamente non sembri.

    Altre iniziative potrebbero essere sviluppate sul fronte dell’istruzione, magari scopiazzando il modello che la turchia ha dichiarato di fare con Apple, in merito agli ipad per le scuole.

    Sul fronte google streetview, credo che l’italia meriti attenzioni particolari sulla digitalizzazione del territorio. tante cose belle da vedere e da esplorare meritano forse streetview più frequentemente aggiornati e magari anche indoor nei nostri musei o nei nostri monumenti.

    Vogliamo tornare ad essere orgogliosi di essere italiani.

    @mgua

  • (col cappellino Wikimedia Italia, e probabilmente OT visto che c’entra col MiBACT ma non con Google…)
    Se il testo dell’artbonus è quello a http://www.beniculturali.it/mibac/multimedia/MiBAC/documents/1401535802851_DL_MIBACT_29_maggio_2014.rtf , l’articolo 12, comma 3 b), dice
    «b) all’articolo 108, dopo il comma 3, è aggiunto il seguente:
    “3-bis. Sono in ogni caso libere, al fine dell’esecuzione dei dovuti controlli, le seguenti attività, purché attuate senza scopo di lucro, neanche indiretto, per finalità di studio, ricerca, libera manifestazione del pensiero o espressione creativa, promozione della conoscenza del patrimonio culturale:» […]

    Questo significa che le immagini non possono essere caricate su Wikipedia, che richiede una licenza CC-BY-SA che cozza contro il “senza scopo di lucro, neanche indiretto“. È vero che noi non ci guadagniamo nulla a mettere le foto su Wikipedia, ma chiunque deve avere il diritto di prenderle e usarle per scopi commerciali, cosa vietata da Artbonus.

    (Nota che la “bassa risoluzione” indicata dopo per noi sarebbe un compromesso accettabile, per la serie “meglio un’immagine a bassa risoluzione che nessuna immagine”, ma appunto viene comunque tarpata dall’inizio del comma stesso)

    Più in tema, si potrebbe pensare ad accordi dove Google segnali con dovizia i documenti dai siti MiBACT, quando ce ne sono, un po’ come sta facendo adesso quando si ricerca il titolo di un film o simili e appaiono i dati recuperati da Wikipedia.

  • Se ci facciamo scappare il controllo editoriale e l’estrazione di valore anche del nostro patrimonio culturale fisico – dopo che gli abbiamo permesso di farlo con quello audiovisivo ed altro – allora a medio termine sarà la fame. E i primi responsabili saranno i giornalisti che per ignoranza o connivenza gli permetteranno di dipingere come “che bello, Google Investe in Italia e ci siete a valorizzare”.

  • Una raccomandazione indirizzata al Ministro della Cultura Dario Franceschini:
    Non farsi illudere da Erich Schmidt che tutto si può tradurre senza avere bisogno dei traduttori professionnisti. La cultura e l’Italia meritano il meglio. Riporto qui di seguito una lettera dei traduttori all’ora Ministra del Turismo Michela Vittoria Brambilla.
    http://nuvola.corriere.it/2010/02/11/la_lettera_alla_ministra_bramb/
    I migliori saluti e complimenti Luca De Biase!

  • Posso solo consigliarti di far notare al Ministro, che Obama sta chiedendo da tempo ai propri cittadini di usare OpenStreetMap ed implementarla proprio per dare voce alla cultura del territorio e non demandarla ad un’operatore commerciale. E’ come dire che il tempo è monopolio di chi ha inventato il primo orologio. Vai su Maps di Google e cerca scavi di Pompei e poi zoomma. Vedrai un puntino. Vai su openstreetmap.org e fai la stessa cosa. Se vuoi ti do il link anche per la versione 3D: http://demo.f4map.com/#lat=40.7488066&lon=14.4861065&zoom=18
    Oltre alla liberalizzazione delle foto nei musei (vedi commento precedente su art12 dell’artbonus) il Mibact dovrebbe favorire l’opendata e openstreetmap come indicato nelle linee guida di 8 giorni fa dell’Agid e fare come la Tate Modern e la British Library che liberano tutte le loro open per lo studio universale

  • non c’è ombra di dubbio che google sia una azienda potente in grado di amplificare contenuti e risolvere problemi.
    Non va dimenticato però il prezzo da pagare: google risolve problemi, ma in cambio ottiene una posizione di dominanza.
    Questo spesso molti lo dimenticano.
    Rimando alla lettura dell’articolo “Why the world needs openstreetmap”, tradotto in italiano perchè abbiamo bisogno di openstreetmap, dove vengono messe in evidenza alcune problematiche quali la neutralià dei contenuti, dei sistemi di routing, l’aggiornamento della toponomastica, e i termini restrittivi di riuso. In parte riassunti qui quattro motivi per cui una PA deve riflettere nell’uso di Google Maps.
    Non metto assolutamente in dubbio la forza di Google, ma almeno le domande su neutralità, riuso e sostenibilità nel tempo sono questioni che la pubblica amministrazione – e quindi anche il MIBACT – deve sempre tenere presente.
    Mi auguro che l’incontro con Franceschini non porti a far singlare un “fantastico” accordo per cui d’ora in poi il patrimonio turistico e culturale italiano sia veicolato da Google attraverso i suoi prodotti.
    Se lo Stato Italiano prendesse questa scelta, allora dovrebbe ragionare nuovamente sui termini di riuso, neutralità e sostenibilità.
    Google offre sicuramente piattaforme abilitati alle tecnologie, ma deve essere garantito a chiunque di poterne uscire e a chiunque di utilizzare il patrimonio informativo anche non veicolato dai prodotti della grande G.
    Franceschini deve ragionare sul creare situazioni win-win nel breve e lungo.
    Nel breve: sfruttare le capacità tecnologiche e di risonanza di questo player, nel lungo nel permettere il risuo totale a chiunque dei dati e contenuti che alimentano quelle piattaforme e la possibilità di uscirne sostituendo grandualmente alcune parti.
    Google sicuramente non fa beneficenza … d’altronde il suo fatturato è pari al PIL della Regione Sicilia (fonte wikipedia).

  • Il Web è diventato la principale fonte di informazioni per chi viaggia, il turismo è il principale settore nell’e-commerce italiano, ergo Google potrebbe aprire un bellissimo Centro di Ricerche sul Turismo nell’era del Web of Things e dell’Internet Mobile, Pervasivo, Geolocalizzato… Noi dal CRS4 siamo pronti a collaborare 🙂

  • Chiarisco il mio post precedente: l’Italia (MiBACT, TDLAB, Regioni, Università, Centri di Ricerca, Aziende) potrebbe essere un partner ideale per Google per ri-aprire Google Labs dedicati al Turismo Digitale, “a playground where our more adventurous users can play around with prototypes of some of our wild and crazy ideas and offer feedback directly to the engineers who developed them.” http://en.wikipedia.org/wiki/Google_Labs Sarebbe un utile complemento bottom-up ad una strategia top-down, portatore di prototipi stimolanti per l’intero ecosistema.

Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

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