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Proposte sull’innovazione, via Ambrosetti

Dopo il Technology Forum Ambrosetti di Castelbrando a Cison di Valmarino, arriva un comunicato stampa riassuntivo che vale la pena di trascrivere:

“Dalla Community del Club Ambrosetti le Dieci Proposte per far crescere l’Italia attraverso l’innovazione

Cison di Valmarino (TV), 24 maggio – Si chiude in questi minuti, con la Tavola Rotonda ‘Innovare per crescere: le priorità per l’Italia’, la terza edizione del Technology Forum di The European House Ambrosetti, dedicata ai tre temi chiave per la costruzione di un ecosistema di successo per l’innovazione: Innovation, Education, Entrepreneurship.

Con oltre 30 relatori da tutto il mondo, il Technology Forum ha raccolto il contributo di più di 300 tra Presidenti, Amministratori Delegati e Direttori generali, impegnati nella spinta all’innovazione sui quattro fronti fondamentali: ricerca, finanza, impresa e istituzioni.

A coronamento del lavoro condiviso nell’arco di un anno dai membri della Community Tecnologia, Innovazione e Trasferimento Tecnologico di Ambrosetti Club (TITT), è stato presentato ai policy maker il Rapporto “L’ecosistema per l’innovazione. Quali strade per la crescita delle imprese e del Paese”, che contiene le Dieci proposte della Community TITT per l’Italia. Un documento che quest’anno si è avvalso anche del contributo scientifico dello Junior Chapter del Technology Forum, composto da giovani esperti dell’Innovation Management provenienti dalle maggiori Università Italiane.

Il Rapporto individua cinque ‘cantieri’ in cui agire – Strategia nazionale dell’innovazione, Investimento in innovazione, Cooperazione ricerca-industria, Sviluppo delle imprese innovative e Cultura dell’innovazione – mentre sono Dieci le proposte delineate dalla Community di Ambrosetti Club, per la crescita del Paese attraverso l’innovazione:

Proposta 1: Strategia nazionale per l’innovazione
Proposta 2: National Innovation Group
Proposta 3: Agevolazioni per la ricerca privata e sblocco del debito non commerciale della PA
Proposta 4: Nuovi schemi di intervento pubblico – privato nel Venture Capital
Proposta 5: Università tematiche
Proposta 6: Transferlab nazionale, modelli di governance e strumenti non tradizionali per il trasferimento tecnologico
Proposta 7: Cultura e razionalizzazione dei processi di trasferimento tecnologico
Proposta 8: Regime di proprietà intellettuale per la ricerca pubblica
Proposta 9: Crash Program per i talenti della ricerca in Italia
Proposta 10: Educazione per l’innovazione e l’imprenditorialità

Tra i policy maker che hanno preso parte alla Tavola Rotonda, il Ministro alla Ricerca uscente Maria Chiara Carrozza ha raccomandato che la strategia nazionale per l’innovazione sia declinata secondo le specificità dei territori, con le Università tematiche della Proposta 5, e in tema di Education il Direttore dell’IIT Roberto Cingolani ha sottolineato che “l’innovatore nasce a 6 anni”. E se Alberto Baban, Presidente delle PMI, riconosce nell’ingegno il vantaggio competitivo del Paese, chiudono la Tavola Rotonda i rappresentanti dei Ministeri di riferimento: Stefano Firpo (MISE) invita al coraggio di “policies selettive”, come pure a una più stretta collaborazione pubblico/privato. “Fra un anno potremo dire di aver migliorato” – conclude Alessandro Fusacchia (MIUR) – “soltanto se obbediremo a un’undicesima proposta: un mese di stage in azienda per ogni funzionario pubblico, e un mese in una PA per ogni imprenditore”.

L’appuntamento con il Technology Forum 2015 è per il 22 e 23 maggio.

Il Technology Forum 2014 è stato organizzato da The European House – Ambrosetti in collaborazione con: Whirlpool, Oerlikon Graziano, Banca IFIS, Finanziaria Internazionale,Electrolux, Quaternario Investimenti e Assobiotec.

Allegato: il Focus sulle Dieci Proposte

L’Executive Summary del Rapporto e la presentazione delle Dieci Proposte, di Valerio De Molli, sono disponibili su www.technologyfroum.eu (Press kit)

FOCUS: Le Dieci Proposte per l’ecosistema dell’innovazione

Proposta 1: Strategia nazionale per l’innovazione

1. Definire una visione condivisa del progetto di innovazione del Paese, con un orizzonte temporale di almeno 10 anni e l’identificazione delle priorità nella tecnologia e nella ricerca, con un forte orientamento verso il mercato e la competitività industriale;

2. Connettere in modo organico, coerente e vincolante le politiche in materia di ricerca, occupazione, formazione e sviluppo industriale.

3. Attribuire alla strategia nazionale una governance, con un unico punto di riferimento governativo, con ruolo permanente e con potere sostanziale di indirizzo, coordinamento e spesa: ‘Mr. Innovazione’.

Proposta 2: National Innovation Group

Creare un organismo permanente consultivo e propositivo, non burocratico, con regole di ingaggio chiare e basate sul merito, composta di imprenditori, imprese innovative ed esperti (massimo 15/20 persone, senza compenso), con tre obiettivi: promuovere l’innovazione dell’ecosistema italiano e formulare proposte di policy; lanciare idee per progetti pilota; proporre iniziative/strumenti per aumentare l’attrattività dell’ecosistema nazionale, cogliendo per tempo i

Proposta 3: Agevolazioni per la ricerca privata e sblocco del debito non commerciale della PA

Introdurre una serie di misure strutturali per le imprese che fanno R&D e innovazione:
1. Regime fiscale agevolato (detassazione o riduzione della tassazione) sui redditi da proprietà intellettuale;
2. Credito di imposta stabile e automatico sugli investimenti di R&S in house, senza tetti di spesa massima, includendo le spese da attività di R&S;
3. Semplificazione e accelerazione delle procedure di finanziamento della R&S, con revisione delle norme relative al periodo di perenzione (attualmente di tre anni);

Sbloccare con urgenza i crediti non commerciali nei confronti PA , anche con soluzioni a costi zero o a basso impatto quali: la compensazione con i debiti dell’impresa verso il fisco; la compensazione con titolo di Stato; la certificazione del credito per agevolare lo sconto dei crediti, la fattorizzazione, le anticipazioni bancarie e simili.

Proposta 4: Nuovi schemi di intervento pubblico – privato nel Venture Capital

Promuovere schemi di intervento pubblico-privato che rispettino le seguenti caratteristiche:
1. Contenimento della quota pubblica dei fondi pubblico-privati (inferiore al 60%);
2. Soglia massima di rendimento per il soggetto pubblico;
3. Assenza di clausole di down side protection, attraverso le quali il soggetto pubblico si accolla una quota predefinita delle eventuali perdite di capitale del fondo;
4. Buy-out options: possibilità per gli investitori privati del fondo di comprare la quota detenuta dal soggetto pubblico, prima della fine della vita del fondo stesso, a un prezzo predeterminato.

Proposta 5: Università tematiche

Lanciare un piano d’azione per stimolare la trasformaizone di alcune Università generaliste in Università territoriali tematiche, fortemente specializzate, secondo un modello a rete con altri Atenei, in un raggio d’azione cross-regionale e con la condivisione di laboratori di ricerca e/o accesso ad asset specifici (Policlinici Universitari o centri di ricerca non replicabili)

Proposta 6: Transferlab nazionale, modelli di governance e strumenti non tradizionali per il trasferimento tecnologico

Realizzare, o attivare in strutture di eccellenza già presenti nel Paese, un TransferLab nazionale che dovrà:
1. operare senza duplicazione di attività e in logica di sussidiarietà
2. avvalersi di professionalità specifiche, con profilo internazionale (Technology Transfer Office manager/manager della ricerca), assunte con meccanismi aperti e competitivi, anche dall’estero;

Permettere l’organizzazione separata e autonoma degli Uffici per il Trasferimento Tecnologico (UTT) all’interno delle Università, con la possibilità di dotarli di autonomia giuridica e amministrativa.

Proposta 7: Cultura e razionalizzazione dei processi di trasferimento tecnologico

‘Quick fix’ di breve periodo
Decongestionare la filiera, restituendo centralità a Università, Enti di Ricerca e imprese;
Bloccare la moltiplicazione degli enti di trasferimento tecnologico a vario titolo;
Professionalizzare le figure dedicate al trasferimento tecnologico e assumere indicatori della ricerca per misurare l’efficienza degli enti nel trasferimento della conoscenza;
Introdurre strumenti di valutazione delle attività di TT svolte, anche nei curricula dei ricercatori, e spingere sui percorsi di dottorato applicati alla ricerca industriale;
Istituzionalizzare programmi di scambio ricerca-industria per PhD, con defiscalizzazione degli oneri per gli enti che li mandano e che li ospitano, oppure per chi li assume (se start up);

‘Quick fix’ di medio periodo:
Favorire le aggregazioni secondo tre principi:
‘One in, one out’: (per creare un nuovo ente di TT, si deve eliminarne uno esistente);
‘Sussidiarietà invertita’: anche modificando il Titolo V della Costituzione, prevedere politiche dell’innovazione decise a livello statale e attuate a livello regionale;
‘Misurazione’: definizione di missione, obiettivi e risultati dell’ente, prima della sua creazione.

Proposta 8: Regime di proprietà intellettuale per la ricerca pubblica

1. Recepire l’esperienza degli altri Paesi e attribuire la titolarità dei brevetti all’Università e i diritti morali agli inventori con un equo premio.
2. Incentivare le Università a trasferire i brevetti alle imprese partecipando allo sviluppo delle invenzioni.
3. Rivedere il codice della proprietà industriale, anche individuando un diritto di ripresa del brevetto da parte dell’inventore nel caso in cui l’Università non sia in grado di valorizzarlo.

Proposta 9: Crash Program per i talenti della ricerca in Italia

Lanciare un ‘programma nazionale’ per la valorizzazione dei talenti – italiani e stranieri – in Italia:
1. Introdurre il direct recruiting nel sistema della ricerca pubblica con bandi internazionali;
2. Snellire le procedure per l’ottenimento del visto e del permesso di soggiorno per ricercatori extra-comunitari;
3. Allineare il salario base dei ricercatori alle best practice internazionali e promuovere l’incentivazione con bonus per risultati e per incarichi, introducendo la negoziazione salariale individuale.
4. Prevedere finanziamenti con modalità agevolate e accelerate (regole a “burocrazia zero”), per i progetti proposti da giovani talenti, e selezionati con bandi aperti internazionali e criteri trasparenti fortemente meritocratici, coerenti con gli ambiti e i settori strategici per l’Italia (vedi proposta “Strategia nazionale dell’innovazione”).
5. Introdurre periodi di tax holiday significativi (3-5 anni) per le nuove imprese fondate da giovani ricercatori e talenti.

Proposta 10: Educazione per l’innovazione e l’imprenditorialità

1. Inserire nei programmi e nei curricula scolastici, sin dalle elementari, con criteri di modularità e gradualità, l’insegnamento di temi e materie trasversali e funzionali all’innovazione e all’imprenditorialità, per un approccio aperto all’apprendimento lungo il corso di tutta la vita.
2. Nelle scuole superiori, integrare l’insegnamento nei programmi di materie obbligatorie, come economia e scienze sociali e prevedere percorsi di alternanza scuola-lavoro (crediti formativi e apprendistato), con progetti sperimentali in imprese e centri di ricerca, che ingaggino gli studenti in attività collegate ai processi di ricerca e innovazione.”

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Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

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