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Metafore del nuovo colonialismo

La Fondazione Feltrinelli si occupa di land grabbing nel quadro delle ricerche guidate da Salvatore Veca e con il suopporto specifico di Giorgia Giovannetti che insegna alla European University Institute e l’Università di Firenze. L’acquisizione di terra da parte di compagnie e stati stranieri nei paesi in via di sviluppo per lo sfruttamento delle risorse naturali viene vista come una sorta di nuovo colonialismo. Certo, in cambio arrivano soldi, per i potenti locali almeno. Ma la faccenda è enorme. E clamorosamente sotto raccontata.

Seguendo questa metafora, viene da pensare che una forma analoga di colonialismo per l’economia della conoscenza, cioè nei confronti di paesi sviluppati, potrebbe essere vista nell’acquisizione di quote di mercato tradizionale da parte delle compagnie che fanno da piattaforma per il commercio elettronico, nel turismo o nell’artigianato, con le quali prendono il 30% del valore. In cambio di una modernizzazione del sistema.

Il conialismo non è solo sfruttamento e cessione si sovranità ma anche costruzione imperiale di infrastrutture e talvolta progresso, come sanno gli indiani che usano ancora il treno inglese.

Eppure a un certo punto della storia, ogni colonialismo viene rigettato. E sappiamo che è giusto.

Le metafore raggiungono sempre un loro limite. Oltre il quale non tengono. Per ora non ci sono segnali di rigetto conteo questo nuovo conialismo. Vedremo.

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Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

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