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Governo. Non si esce dall’incertezza senza un’agenda condivisa

L’agenda digitale, i media civici, la strategia dell’innovazione sono strumenti fondamentali per chiunque voglia assumere la leadership e offrire una prospettiva sensata agli italiani.

Inoltre, possono essere gli elementi di un’agenda vera sulla quale le forze politiche che appoggiano il governo si possono accordare per dare un senso pratico al racconto di prospettiva di cui c’è bisogno.

1. Agenda digitale: riforma dello stato in un quadro strategico di modernizzazione del paese
2. Media civici: cambio di passo nella relazione tra i cittadini e le istituzioni in chiave di partecipazione costruttiva, democratica e contemporanea
3. Strategia dell’innovazione: startup e filiera delle imprese innovative come base per fare crescita, occupazione e rinnovamento economico

Di chi sono queste idee? Di chi le applica e guida in modo tale da fare gli interessi di tutti e non solo di una parte. Un’agenda con queste cose è un’agenda di tutti. Una leadership che si assuma il compito di mettere d’accordo le forze politiche per applicare un’agenda come questa potrà essere riconosciuta come una vera svolta dai cittadini. Con la partecipazione attiva dei cittadini che si può sviluppare sui media civici. Il bello è che è possibile.

Qualcosa è stato fatto, da governi di breve durata by design come quelli recenti. Ma è tempo che questa strategia cessi di essere passeggera e diventi strutturale. Il cambio di clima politico, nelle regioni e nello stato, è un’occasione da non perdere.

La visione che sottende tutto questo? La maggior parte dei nuovi posti di lavoro è stata generata da imprese che hanno meno di cinque-sei anni (ocse). La filiera delle startup e delle nuove imprese innovative è potenzialmente più importante dell’Ilva o della Fiat (tanto per fare un esempio e senza nulla togliere all’importanza di quelle industrie). Per accelerare occorre una complessiva roadmap di modernizzazione. Includere tutti i cittadini con politiche di istruzione e formazione connesse fondamentalmente alla strategia. Per liberare la forza costruttiva degli italiani, che non manca mai quando è il momento. E ricondurre le discussioni a condizioni non di polemica fine a sé stessa ma di vera progettazione sociale. Imho.

ps. Non penso che queste siano proposte facili. Non penso che risolvano tutto. Penso che queste possano essere proposte che possono mettere d’accordo chi ha la buona volontà di lavorare per il paese.

Vedi anche:
Agenda digitale, startup… Lamenti e passi avanti

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Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

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