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Chi promuove l’abilità italiana? Samsung e Google…

Campagne vagamente analoghe. Samsung promuove i maestri artigiani italiani. E Google l’eccellenza del made in Italy. Non c’è dubbio che il contenuto è gratificamente per la cultura produttiva italiana. Il significato di questa gratificazione realizzata da “piattaforme” internazionali è tutto da meditare. (Engage)

Non è che la promozione della cultura produttiva italiana debba essere fatta da italiani. Ma è che alla promozione deve corrispondere una filiera di valorizzazione che arriva davvero a rilanciare l’economia produttiva del paese. Senza restare soltanto sul livello dell’immagine.

La progettazione di soluzioni integrate – produzione, distribuzione, senso – come quella che ha costruito l’Ikea (che secondo una statistica notoriamente spannometrica ma sempre interessante compra più mobili dagli italiani di quanti ne venda agli italiani). Come quella che potrebbe essere in costruzione a Eataly. Come le altre che vanno costruite. Pensare bene le piattaforme è la nuova precondizione per architettare alcune delle prossime mosse strategiche della competitività italiana. Anche i grandi settori dell’esportazione italiana – alimentare, arredamento, abbigliamento, automazione – hanno bisogno di innovazione per restare in gioco nel tempo. E ancor più ne hanno bisogno i settori che godono meno dei vantaggi garantiti dal branding. Imho.

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Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

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