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Deep pocket inspection è un lapsus

IL lapsus è venuto fuori ieri al dibattito organizzato dal Prix Italia a Torino tra Franco Bernabè, presidente di Telecom Italia (Spagna), e Richard Allan, Director of Policy in Europe di Facebook. Si parlava di diritti e regolamentazioni delle vicende internettiane. E si è passati dal tema della riforma proposta dalla Kroes che tra l’altro prevede l’introduzione di una dimensione nuova nella rete internet, quella a “quality of service“, in aggiunta alla tradizionale “best effort“. La prima garantirà nuove entrate alle telco, senza peggiorare (“substantially” si diceva in una versione della proposta) la rete tradizionale libera, aperta e dotata di net neutrality.

Per fare la “quality of service” i telco dovranno fare una deep packet inspection, con un chiaro cambiamento di senso per la net neutrality. Ma faranno più soldi: donde il lapsus “deep pocket inspection” (dove le tasche sarebbero quelle di chi pagherà in più).

Bernabè ha negato che la rete tradizionale rischi qualcosa. “Escludo categoricamente che la rete best effort verrà degradata”, ha detto.

Si può ritenere che abbia sentito spesso Alierta (Telefonica) anche su questo punto.

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Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

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