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Papandreou. La Grecia è una finestra sui rischi che corre la democrazia

L’ex premier greco George Papandreou, a TED, sostiene che il caso della Grecia è un esempio dei rischi che corre la democrazia nel mondo. Poteri enormi che sfuggono al controllo dei parlamenti sono cresciuti, nell’economia, nella criminalità, nella burocrazia. Ideologie e manipolazioni dell’informazione indirizzano le coscienze rendendoci meno liberi di scegliere in modo razionale. E intanto i giovani sono senza lavoro, gli stati litigano, paesi come la Grecia sperimentano una sofferenza inaudita. Le decisioni tecniche calate dall’alto sono apparentemente sempre deboli contro tutto questo.

Papandreou dice che occorre ripartire dalla democrazia, dalla saggezza delle moltitudini. Dobbiamo ridare fiducia ai cittadini per rafforzare le istituzioni democratiche. Come democratizziamo la globalizzazione, si chiede? Europa è una potenziale soluzione: è l’esperimento di pace e democrazia internazionale più grande del mondo. Immaginiamo che i cittadini europei abbiano il potere di eleggere un presidente europeo, che siano chiamati a referendum europei per decidere le strategie fondamentali della loro convivenza. I mercati finanziari vanno bilanciati dalla democrazia.

«Sono un pragmatico. Non è utopia: per essere realisti dobbiamo cambiare le cose. Occorre che ciascuno che si oppone ai poteri autoritari, che siano politici o finanziari, possa avere voce e contare nelle decisioni».

Papandreou sa che la sua politica non è riuscita a migliorare la vita dei suoi concittadini greci. Pensa che non c’è stato tempo per decisioni migliori. Pensa che il disastro della crisi è stato che gli stati europei hanno cominciato ad attribuirsi reciprocamente la colpa invece che collaborare davvero. Le democrazie limitate ai confini nazionali non riescono a rispondere alle sfide internazionali. Occorre una democrazia internazionale e l’Europa ha la possibilità di costruirla almeno al suo interno.

Elezioni e referendum, ok: da notare che, proprio a TED, Papandreou non ha speso neanche una parola sui media civici e la partecipazione accelerata e approfondita dall’uso intelligente della rete al servizio della democrazia.

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Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

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