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Il framing convenzionale sull’innovazione sociale si può correggere

Mentre Muhammad Yunus fa circolare la sua nuova idea per lo sviluppo agricolo in Bangladesh, con un’impresa sociale e partnership internazionali, Katherine Boo ed Emily Brennan parlano della ricerca giornalistica sul tema della povertà.

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Commento. In entrambi i casi il tema è il seguente: il framing generale portato avanti dai media occidentali pone le questioni dell’innovazione sociale in una posizione defilata, del tipo “c’è anche questo e noi siamo talmente aperti da parlarne, ma quello che conta ovviamente è altrove”.

Avviene così che le idee innovative con grande importanza sociale vengono mantenute in uno stato di marginalità artificiosa di fronte ai luoghi del potere e della finanza nelle quali si svolgerebbero le grandi decisioni.

E’ un campo di distorsione della realtà che i media possono correggere. Con l’aiuto – e con la spinta competitiva – della molteplicità di punti di vista che sta emergendo nella rete. Nella speranza che un metodo comune di ricerca e trasmissione di informazioni aiuti a connettere i puntini.

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Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

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