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La modernizzazione della politica cattolica

Si sa che questo blog non si occupa di politica. Quindi questo post è una piccola libertà che non si ripete spesso. Il quadro politico che si delinea con la maturazione di una coalizione di forze politiche e sociali che unisca i modernizzatori e gli innovatori consapevoli della necessità di una nuova prospettiva per gli italiani ha bisogno di un metodo. Che costruisca sul terreno comune ai cittadini della repubblica. Che isoli e blocchi i piccoli gruppi che negli anni passati sono riusciti a usare il diritto di veto su ogni riforma fondamentale.

E’ un passaggio decisivo. I massimalisti sono ovunque. E le tecniche di discussone televisiva sono state il loro pane quotidiano. Il loro risultato è stata la distruzione del senso civico. E del senso comune. Mi pare che sia un passaggio decisivo anche per i cattolici. I veti ideologici posti da pochi hanno impedito ai molti di unirsi alla maggioranza emergente che vuole ricominciare dalla cultura della ricostruzione alla quale i cattolici hanno dato il loro contributo nel dopoguerra.

Se possono avere un senso le notizie di oggi sulla possibile costruzione di un’alleanza da Sel al Pd e all’Udc allargata ad altri soggetti emergenti, territoriali ed economici, quel senso sarà in un approccio metodologico che metta in ordine le priorità: il senso di ciò che abbiamo in comune dovrà superare le sensibilità che dividono. La carità cristiana saprà servire a comprenderlo. E una parola bellissima della cultura cristiana del secolo scorso, appannata negli ultimi due papati, potrà tornare a splendere nell’epoca della modializzazione: ecumenismo.

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Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

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