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Agcom. Un coro di voci stonate

Quando le decisioni intorno alle nomine alla prossima Agcom sono state rimandate con la scusa di consultare i cv dei candidati qualcuno si è illuso. E’ una cosa buona perché segnala la disponibilità a credere che la ragione possa prima o poi prevalere. Il problema è che la ragione può essere anche applicata alle logiche sbagliate.

Chi ha detto che i commissari dell’Agcom devono essere per forza nominati in modo che rappresentino equamente le forze politiche? Soltanto il fatto che le nomine siano fatte in Parlamento non obbliga a pensare che debbano essere spartite dai partiti secondo un manuale Cencelli 2.0 nel quale vince chi non sente altre ragioni se non il proprio spudorato interesse. Speriamo che non sia come si vocifera oggi.

[hang1column]Quello che si sente in giro[/hang1column]

Perché oggi le notizie non sono positive. Alessandro Longo su Repubblica spiega come si stia seguendo una logica assurda. Nel sottotesto si direbbe che il sistema di potere che per lungo tempo si è basato sulla televisione abbia una strategia: imponendo le sue persone all’Agcom sembra non tanto impegnato a nominare i controllori ma semplicemente a controllarli. Il resto dei partiti non riescono a imporre una strategia diversa, orientata a fare un’Agcom realmente indipendente, forse per mancanza di forza parlamentare, forse per mancanza di decisione interpretativa.

L’unica certezza, nell’incertezza generale, è il candidato alla presidenza dell’Agcom. Che tutti considerano adeguato. C’è ancora tempo per la moral suasion dei saggi della Repubblica perché sottolineino come sia importante che anche i commissari siano nominati in modo che possano operare in modo indipendente, nell’interesse dell’intero Paese, che soprattutto nell’ecosistema dei media non è la somma degli interessi delle parti.

Vedi anche:
Nuovi modi per farsi compatire
Agcom, Quintarelli, New York Times
Nomine Agcom: la trasparenza, la rete e le decisioni
Consultazione per un’Agcom multistakeholder

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Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

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