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Microsoft, con Skype, può imparare la logica della rete

Microsoft ha acquistato Skype per 8,5 miliardi di dollari. Il suo compito è integrare la tecnologia nei suoi prodotti e contemporaneamente lasciare che si sviluppi liberamente sui prodotti altrui. Si trova a incrociare interessi contrastanti, compresi quelli degli operatori telefonici che sono sempre sospettosi di una crescente utilizzazione del servizio per le telefonate pressocché gratuite nato in Estonia un sacco di tempo fa e divenuto un successo globale.

Il New York Times ricostruisce la storia dell’integrazione di Skype in Microsoft e racconta dei dilemmi strategici che l’azienda di Redmond deve affrontare.

L’immagine che ne emerge è quella di un’azienda che, con la diminuita centralità dei pc, ha perso il ruolo di piattaforma di riferimento globale dell’informatica e che cerca di ritrovare la funzione di piattaforma strategica almeno al livello di quelle che al momento sembrano meglio posizionate: Apple, Google, Facebook e, in parte, Amazon. Il mobile sembra aver creato un nuovo equilibrio globale nella prospettiva del settore. Da questo punto di vista Facebook è indietro, Apple avanti, Google va forte più in termini di pubblico che di profitti, Amazon è concentrata sul settore dei contenuti a pagamento. Qual è lo spazio di Microsoft? Il suo lavoro con Nokia è importante e per alcuni osservatori promettente, ma non ha certo ancora bucato a sufficienza per poter dire che sia un chiaro successo. La nuova versione del sistema operativo è considerata di buona qualità. Può essere Skype il fattore differenziante? Può servire a trovare un pubblico più vasto? Se avverrà, sarà attraverso una strategia piuttosto sofisticata che tenga conto del fatto che Skype è usata da molte più persone di quelle che per adesso sono interessate ai prodotti con sistema operativo Microsoft. E che non tutte vedono come l’uso di Skype renda conveniente usare anche il resto dei prodotti Microsoft. Questo passaggio resterà probabilmente poco chiaro a lungo.

Per la verità, una tecnologia di punta della Microsoft potrebbe essere piuttosto il Kinect, ripensato anche per il mobile. Ma questa è un’altra storia.

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Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

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