Home » partecipazione » L’agenda delle startup
partecipazione

L’agenda delle startup

Il convegno di oggi sull’agenda digitale italiana, organizzato dalla Confindustria Digitale, ha in effetti dimostrato che c’è un salto di qualità nell’attenzione del governo per questo argomento decisivo. Qualche mese fa sarebbe stato incredibile ascoltare i ministri dello sviluppo economico e dell’educazione parlare con tanta convinzione dell’agenda digitale e del suo ruolo decisivo per il futuro del paese. “Ci mettiamo la faccia” ha detto Corrado Passera.

Mentre vanno avanti le varie sezioni della cabina di regia per l’agenda digitale, oggi il ministro dello Sviluppo Economico ha ufficializzato anche l’avvio del lavoro di una task force concentrata sulle misure che possono favorire l’accelerazione della nascita di nuove imprese innovative in Italia. Aggregherà i suggerimenti di un vasto insieme di operatori che tra l’altro si dovrebbero incontrare in un meeting allargato per una vera e propria consultazione. Inoltre ascolterà le istanze proposte dall’associazione aperta ItaliaStartup. Per poi ovviamente organizzare i risultati e proporli per delle misure tempestive che il governo vorrebbe prendere, diceva oggi Passera, a giugno. Un lavoro grosso. Ma almeno i suoi risultati si dovrebbero poter valutare presto.

La questione è chiara: la società e l’economia italiana sono popolate anche da grandi costruttori di futuro, necessari a creare una prospettiva per i giovani e non solo; ma per tanto tempo sono stati isolati e rallentati dal sistema complicatissimo e costoso che prevale in Italia; occorrono misure anche semplici e non troppo costose, ma intelligenti. Con una convinzione: tra le misure più urgenti oggi devono entrare anche quelle che hanno un impatto di lungo termine. Il punto è lavorare con una visione, una progettualità e un approccio orientato alla verifica dei risultati, con il metodo della roadmap. Una strada chiara, forse lunga, ma con una direzione. C’è bisogno anche di questo, no?

Nicola ne ha parlato oggi. Quinta ha segnalato un altra iniziativa. Altri sono attenti all’argomento. Chissà che non se ne possa leggere anche nei commenti su questo blog.

Commenta

Clicca qui per inserire un commento

Rispondi a Hyaasyys Cancel reply

  • bene ! mi pare finalmente ci sia un gruppo che fa qualcosa di concreto ed utile per il futuro, non la solita Commissione che cerca di salvaguardare i privilegi del passato. Stiamo a vedere con fiducia anche se i tempi del Governo sono stretti.

  • Forse in questo contesto ha poco senso, ma ho appena letto questo articolo e l’idea mi sembra bellissima
    http://www.linkiesta.it/ethical-living
    Adattandola al contesto:
    – l mondo digitale organizza via web la raccolta dei fondi, il contatto domanda/offerta, la logistica ecc.,
    – il mondo analogico produce cibi di qualità.
    L’investimento è accessibile, volendo, anche ai piccoli risparmiatori, e la remunerazione dell’investimento permette a piccole imprese locali di lavorare. Sembra l’uovo di Colombo.
    Mantieni il modello “investimento contro prestazione di beni o servizi”, sostituisci la parola cibo con le parole che identificano i reali punti di forza nazionali e otterrai:
    turismo > pernottamenti, ristorazione, servizi alla persona, ecc.
    arte/restauro > visite guidate, lezioni, uso degli spazi, ecc.

    Questo per calare il digitale nella vita concreta di un paese molto analogico (e comunque, ammettiamolo: il prosciutto analogico piace assai).

Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

Video

Post più letti

Post più condivisi