Esperienza filter bubble ieri al convegno sui rapporti tra tv e internet con i rappresentanti dei broadcaster italiani. Linguaggi e interessi diversi. La convergenza sarà forse tecnologica ma non è ancora culturale. Le preoccupazioni della Rai erano relative all’organizzazione interna, anche se Antonio Marano ha parlato a lungo delle iniziative della sua azienda nel mondo della rete. Gina Nieri di Mediaset ha fatto notare che i minuti passati alla tv sono ancora di un ordine di grandezza superiori ai minuti passati sui social network. E che il tema è avere una rete che rispetti il diritto d’autore. Laura Cioli di Sky ha dimostrato di comprendere il ruolo che la sua azienda può giocare per fertilizzare il mercato delle piccole e grandi aziende creative italiane. E Gianni Stella de la7 si è palesemente frenato dicendo che la sua azienda è concentrata sul risanamento del bilancio, quasi ultimato. Ha peraltro sottolineato l’inadeguatezza dell’auditel.
28/02/2012 09:53
1 Min Read
Tv e web: esperienza filter bubble
28/02/2012 09:53
1 Min Read
Sono mancati accenni visionari e ce ne sarebbe stato forse il motivo vista la grande trasformazione attraversata dal sistema dei media. Ma forse è dipeso dall’intervistatore, che probabilmente vive in una diversa filter bubble. Imperdonabile.
Ti potrebbe piacere anche
Narrazione contro informazione? Byung-chul Han e la crisi dell’incanto come problema politico
18/03/2024
Narrazione La nozione di “narrazione” è interpretata in tanti modi diversi, ma quando è presa sul serio è...
In un recente paper si osserva che il grandi modelli linguistici come ChatGPT e simili sono destinati ad avere sempre...
Se si cerca su Google Ngram il numero di citazioni della parola “masse” (o anche il singolare “massa”) nei libri in...
Luca De Biase
Knowledge and happiness economy Media and information ecology
News brevi
Narrazione contro informazione? Byung-chul Han e la crisi dell’incanto come problema politico
Il problema dell’incompletezza del linguaggio dell’intelligenza artificiale
I media dopo le masse. Ma anche dopo la parcellizzazione sociale
La credibilità del giornalismo a Glocal 2023
DSA. I primi rapporti sulla trasparenza delle piattaforme. Quanto odio c’è in rete? Ne sappiamo un poco più di prima. Troppo poco
La comunicazione imperfetta. Gabriele Balbi e Peppino Ortoleva da leggere
Per ridisegnare completamente l’economia dei dati
Oggi a Bruxelles: la prima delle cinque proposte per governare i rischi dell’intelligenza artificiale
Libro. Nils Melzer: Il processo a Julian Assange
Promemoria: intelligenza artificiale, conoscenza, città, diritti
Video
Approfondimenti
Il lavoro nel futuro. Upskilling e dintorni
Elon Musk, libertà di espressione, rispetto della diversità, regole sociali e labirinti morali. Con tre libri per discutere i preconcetti
Odio online a Moebius 2022
La privacy transatlantica e il nuovo ordine mondiale dei diritti
La prima decisione giusta di Elon Musk su Twitter
Internet dopo l’epoca delle privatizzazioni
Il giornalismo del clima: tra due complessità e mille difficoltà, con una visione
The risky weaponization of ESG and other media ecology problems
Se le compagnie telefoniche riusciranno a farsi pagare le reti da Google & Co.
Misoginia. Le fonti seicentesche del giudice che vuole consentire l’abolizione dell’aborto negli Stati Uniti
Post più letti
Post più condivisi
Commenti
- Informazione civica | Amazon non è solo un grande e-commerce su Il codice è codice, la legge è software: la cultura digitale è un diritto
- Observation Deck – Novembre 2023 – elementozero.it su ClosedAI – update
- Crossroads | Le ambiguità di OpenAI su ClosedAI – update
- camu su La biodiversità per affrontare l’emergenza climatica
Nel termine “ancora” (per poco?) e nella preoccupazione monodirezionale per i diritto d’autore mi sembra che ci siano buona parte dei motivi per cui la tv tradizionale sta perdendo audience e attenzione
Concordo! Anche se i motivi del calo della TV italiana sono diversi, e non solo riguardano la tecnologia, che senz’altro è uno degli aspetti rilevanti…
Thomas