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Cadendo dalle nuvole: da questo blog a Nuova informazione

Alcuni amici mi chiedono: hai scritto un editoriale per Nuova Informazione? Cado dalle nuvole. Uno di questi amici mi manda il link della newsletter di Franco Abruzzo. Che rimanda a un pezzo di Lsdi che rimanda a un editoriale su Nuova Informazione. Alla fine leggo e scopro che si tratta dell’articolo che ho pubblicato un anno e mezzo fa su questo blog in occasione del keynote al Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia, 2010.

Era un pezzo in licenza creative commons e dunque utilizzabile da chi voleva. Sono contento che quei pensieri siano stati utili a qualcuno. Forse si poteva aggiungere un link, per cortesia e completezza di informazione a questo blog… Ma era un pezzo pubblicato nella nuvola e alla nuvola apparteneva. Grazie a chi si è dimostrato interessato.

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  • Mi piace molto il tuo
    “[…]Ma era un pezzo pubblicato nella nuvola e alla nuvola apparteneva[…]”
    e anche il successivo ringraziamento che giustifica le relative dimenticanze dei vari “editori” che hanno riutilizzato il materiale.
    Il fatto però che il documento sia licenziato in creative commons non giustifica molte cose.
    Il pezzo nasce come “CC-BY”, pertanto con questo vincolo
    “[…]
    Devi attribuire la paternità dell’opera nei modi indicati dall’autore o da chi ti ha dato l’opera in licenza e in modo tale da non suggerire che essi avallino te o il modo in cui tu usi l’opera.
    […]”
    http://creativecommons.org/licenses/by/2.0/it/ (per comodità ho preso la versione in italiano, anche se questo blog fa uso di quella inglese).
    Nel vari copia/incolla di questo articolo il testo rimane invariato (se non due righe, poco significative, che ricordano – giustamente – chi è l’autore) ma, magicamente, la licenza viene dimenticata (cadendo quindi nel full copyright), oppure cambiata con una licenza con qualche restrizione in più (cc-by-nc).
    Di fatto andando contro la volontà dell’autore.
    Sono certo che tutti gli “editori” siano in buona fede (lo dimostra anche il fatto che il percorso è ricostruibile) ma – su questo aspetto – credo sia meglio fermarsi a riflettere.
    Non è possibile che, chi fa informazione, non abbia chiari i concetti delle creative commons.
    Una cosa però è certa: il concetto di copyright, in questa era di passaggio da “analogico” a “digitale” è messo fortemente in crisi.

  • Concordo con napo e gianna.
    Personalmente metto sempre il link diretto per tutti i contenuti CC (di terzi) che pubblico.
    E mi piacerebbe che fosse fatto lo stesso. Anche per migliorare la SEO.

Luca De Biase

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