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Come testare un’idea di business per start up in breve tempo

Da leggere per la tranquilla professionalità dell’idea. David Berube è un imprenditore seriale, uno che ha fondato più aziende con un buon successo. Essendo libero da una settimana, ha deciso di valutare alcune idee di business che gli erano venute nel corso della realizzazione del suo precedente progetto. Ne ha scartate molte in base all’esperienza e al ragionamento. Ne ha tenute vive alcune. E ne ha testate tre con il metodo che racconta sul suo blog.

Prendiamo l’idea di un sistema per facilitare l’agenda di un medico per la gestione degli appuntamenti con i pazienti. Una statistica che David ha letto dice che la metà degli appuntamenti mancati dai pazienti è causata dal semplice fatto che i pazienti stessi se ne erano dimenticati.

Quindi che si fa? Il servizio che David vuole testare, per decidere quale delle tre idee è la più promettente viene descritto con sapienza in una pagina costruita in modo professionale su Unbounce, una piattaforma per fare landingpages. Una frase sagace e una promessa, con la richiesta di lasciare un’email. La pagina viene pubblicizzata – su Yahoo! o Bing – con una piccolissima campagna per parole chiave. La reazione del pubblico, in un ambito tanto vasto di possibili clienti che usano quei motori di ricerca è un indicatore sufficientemente interessante per capire quale delle tre idee può avere più probabilità di successo. Solo allora si comincia a realizzare il servizio vero e proprio. (Fare la stessa cosa su Google, semplicemente costa troppo).

Decisioni sulle start up basate su un approccio “sperimentale”. Con un drastico abbasssamento dei tempi e dei costi necessari a cominciare. Anche questa è una conseguenza dell’enorme conoscenza disponibile in rete e incarnata nelle persone che la usano e le danno vita. (Se si adotta questo metodo sperimentale, spero, si deve anche essere estremamente trasparenti con la rete, dicendo che la fase della start up è appunto quella sperimentale: ma questo sta alla sensibilità di chi adotta il metodo).

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Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

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