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La mano, l’occhio e la memoria

Leggendo per qualche tempo sul Kindle ti accorgi che non tutto è come prima. Il testo si legge magnificamente, l’oggetto si tiene in mano molto comodamente, la ricerca delle sottolineature è fantastica.

L’esperienza però non è tutta qui. Mancano gli intoppi pratici della lettura sulla carta, manca la difficoltà di ritrovare un passo che avevi letto e ricordi vagamente, manca la differente consistenza dei libri, manca il colore della copertina. Manca il gesto di sfogliare, un po’ diverso per ogni libro. E questo ha conseguenze sulla memoria.

Sul Kindle, o su un ereader, ogni libro è fisicamente più o meno uguale a ogni altro, il gesto di passare da una pagina all’altra è sempre lo stesso, non hai davvero idea di quanto tu abbia letto e quanto ti manchi al prossimo capitolo…

L’omogeneità della lettura elettronica elimina piccoli eventi che la memoria è abituata inconsapevolmente ad associare ai passi di testo che hai letto.

In breve, si ricorda meglio, elettronicamente, sfruttando il motore di ricerca. Ma si ricorda peggio, biologicamente, perché non si sfruttano le associazioni tra parole, gesti, segni aggiuntivi, come i colori e la posizione del testo nella pagina a destra o a sinistra… La memoria diventa più artificiale. Capita, alla fine, di sapere di avere letto qualcosa, ma di non ricordare l’autore o il titolo nel modo cui la lettura di un oggetto fisico ben identificato e diverso dagli altri ci aveva abituato.

E’ un fenomeno che ricorda il passaggio dalla cultura orale a quella scritta. Anche in quel caso la memoria era al centro del cambiamento. La cultura si è adattata.

Post precedenti su questo argomento:
Il gesto di conoscere
Imparare con le mani

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  • Bel post. In termini tecnici, si direbbe che tra libro di carta ed e-reader l’embodiment è totalmente diverso. E l’embodiment non è mai solo passivo (già lo sapevano gli stoici). Come suonare un violino al sintetizzatore usando la tastiera invece che l’archetto.

  • Ho un Kindle davvero da pochi giorni e la prima che ho notato è proprio il fatto che tu non ti accorga mai dove sei nella lettura: quanti capitoli? quante pagine? Il bello è che leggi per ore, con un libro probabilmente avrei smesso molto prima!

  • Infatti, personalmente, uso il kindle (quasi) solo per leggere romanzi: per quello secondo me è un incredibile passo avanti rispetto al libro tradizionale. Quando devo studiare, invece, preferisco di gran lunga il libro fisico o il documento stampato.
    Mi chiedo spesso, però, come sarà per le prossime generazioni: chi cresce direttamente con queste tecnologie sicuramente troverà cues diverse per creare associazioni mnemoniche. Forse prima o poi i produttori si porranno anche il problema e troveranno soluzioni per aiutare questo processo.

  • @Daniele – purtroppo per lei non credo ci sono problemi di retina e di un mappa SOMATOTOPICA che lega il TATTo alla RETINA / lei ha chiuso bene il problema / complimenti

Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

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