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Salto di qualità per Wikileaks

Finora Wikileaks era una macchina anonimizzante per chi volesse rendere pubblici dei documenti riservati. Ma il caso dell’ex dipendente della banca Julius Baer, Rudolf Elmer, che ha mandato a Wikileaks la documentazione sulle operazioni finanziarie – sospette di evasione fiscale – di circa 2000 ricche persone e che sarà processato domani in Svizzera, fa fare a Wikileaks un nuovo salto di qualità.

La filiera precedente era chiara. Una persona in possesso di documenti riservati li voleva pubblicare restando anonimo, quindi usava Wikileaks. Il servizio di Assange era dunque in grado di pubblicare i dati ma per le verifiche si appoggiava a grandi redazioni di giornali, come il New York Times.

Ora invece la persona che ha i documenti riservati dichiara la propria identità e usa Wikileaks per pubblicare, considerandolo un giornale che non si tira indietro dalla pubblicazione.

Ma Assange ha dichiarato – anche a chi scrive questo blog – che Wikileaks non è in grado di fare verifiche se non formali sui documenti.

Il salto di qualità nella funzione di Wikileaks, dunque, richiederebbe anche un salto di qualità nelle sue procedure operative. Forse questo implica anche un maggiore impegno nella verifica sostanziale delle informazioni.

Alcune puntate precedenti:
Dopo l’isteria su Wikileaks
Il reo di Amazon
Morozov su Wikileaks
Commenti a Wikileaks
Indi, wiki, blog
Lezioni Wikileaks

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  • Anche perchè magari bisognerebbe anche verificare l’identità di chi passa le informazioni: possibilità interessanti si aprono per buttare merda sul ventilatore.

  • Anch’io leggo nel futuro di WL una sorta di “istituzionalizzazione”. Un processo che lo tiri fuori dal “tifo da stadio”, dalle ideologie, da questo sfondo morale e di lotta in favore della Verità e del Bene che lo ha caratterizzato in vari passaggi.
    Un percorso che conduca, nella migliore delle ipotesi, a un vero e proprio ruolo di garanzia nel punto di contatto fra politica e sistema dei media.
    Il tema però è vivo: che ruolo potrà occupare in futuro? “Drop box” a perenne tutela dell’anonimato? Potrà invece nascere una redazione giornalistica autonoma e di qualità? Continuerà a passare il materiale ai giornali?
    Fatico ad immaginare nitidamente.

Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

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