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Wikileaks: dedicato a chi protesta prima di sapere su che cosa…

A mio modesto parere, le proteste giunte da qualche ministro italiano e qualche esponente della maggioranza prima della pubblicazione degli annunciati nuovi documenti su Wikileaks è un errore. Piuttosto ridicolo peraltro. Se ci saranno cose sconvolgenti, protestare in anticipo non avrà fatto altro che aumentare l’attesa e l’attenzione. Se non ci saranno notizie pazzesche la gente penserà che chissà dove, di notizie pazzesche ce ne devono pur essere, visti i palesi timori dimostrati dai politici italiani.

Definire questa pubblicazione, prima di averla letta, come un 11 settembre della diplomazia, però, è peggio che un errore. E’ un insulto alle vittime dell’11 settembre. Imho.

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  • Ma tanto ai sostenitori di Assange non interessa cosa c’è nei file pubblicati, come non interessa ad Assange. E’ una specie di Grande Fratello, dove i sostenitori di Wikileaks godono che si pubblichino cose “segrete”, totalmente incuranti che le cose che si pubblicano smentiscano le loro tesi di fino a un minuto prima. Come nel Grande Fratello, la gente guarda perchè sono cose che normalmente nella vita di tutti i giorni non hanno spettatori se non i protagonisti, non importa se poi sono cose banalissime. Come ben scrive Christian Rocca sul tuo giornale di oggi
    http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2010-11-28/casa-bianca-trema-attesa-152200.shtml?uuid=AYT8bWnC

  • Caro Luca,
    convengo, ma a me pare che ci sia altro di molto più interessante rispetto agli scivoloni di stile e intelligenza dei politici nazionali.
    Noi de L’Indro ci siamo posti un pò di domande: http://costruendo.lindro.it/2010/11/29/wikileaks-controinformazione-o-agenzia-di-informazioni/
    Mi piacerebbe sapere tu che ne pensi. Ci dai la tua opinione?
    L’invito, ovviamente, lo allargo ai tuoi amici e Lettori.
    Magari siamo noi fuori strada.

  • interessante indro… la certezza che qualcuno conoscesse la fonte anche se non la rivelava era una garanzia di qualcosa… non è certo la prima volta che ci sono fonti anonime anche ai giornalisti… ma qui il fatto può diventare prassi e banalizzazione… grazie della riflessione

  • Sul contenuto dei documenti tutti possono farsi un’idea propria. La mia prima riflessione, invece, è sulle modalità di pubblicazione e sulle possibili conseguenze di questo storico scoop. E così mi sono posto 5 semplici domande.
    1. Siamo sicuri che la pubblicazione di 250.000 documenti in un colpo solo sia un bene per “la notizia”?
    2. Chi è il vero bersaglio di questa operazione?
    3. Siti “open” e a contributo pubblico (seppur limitato e altamente verificato) come Wikileaks hanno ancora bisogno di essere sostenuti dall’autorevolezza dei quotidiani storici?
    4. Perchè tra i quotidiani scelti non c’è un italiano?
    5. Come andrà a finire la vicenda?
    Le risposte qui: http://savinodicorato.blogspot.com

  • Il bersaglio ? Facile, l’Amministrazione Obama. Che naturalmente cadrà (non verrà confermata) per il voto degli elettori, non per questo.

  • Grazie per aver dedicato del tempo per discutere di questo , mi sento fortemente su di esso e l’amore lo studio in più su questo argomento . Se il potenziale , come ottenere esperienza , ti dispiacerebbe aggiornare il tuo blog con informazioni in più? E ‘estremamente utile per me .

Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

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