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La Vita Nòva del testo alla Triennale

Domani alla Triennale si fa ricerca sul futuro della scrittura. Ecco le immagini dei test che avevamo proposto a titolo di mero esperimento sul primo numero della Vita Nòva.

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  • Interessante tentativo ma la lettura non mi sembra migliorare. In tutti e tre i casi il problema è la velocità, e di conseguenza il ritmo della lettura, che sono molto soggettivi e non standardizzabili. Il fatto è che entrambi i fattori aggiungono senso al testo. Mi spiego meglio.
    Nel primo test, non sapendo cosa mi aspetta, leggo le singole parole senza inflessioni. Perdo così qualunque intonazione e, di conseguenza, il senso della frase. E’ lo stesso effetto straniante prodotto da un vocalizzatore di testi di prima generazione. Ne consegue che, da un lato, se stessi ascoltando smetterei quasi subito perché il tono monocorde farebbe calare la mia attenzione; dall’altro, la mia esperienza di lettura sarebbe esasperante. Tra l’altro, anche la punteggiatura o gli a capo sono portatori di senso, modificando il ritmo e l’intonazione della frase. Se trovassi un punto di domanda a sorpresa, il senso di quanto letto cambierebbe completamente ma io me ne accorgerei sono alla fine. E’vero che nel caso di una frase interrogativa la costruzione grammaticale della frase dovrebbe aiutarmi, ma non è detto che frammentando così tanto il testo tale struttura sia subito riconoscibile.
    Nel terzo test la situazione è molto migliore, ma per il mio ritmo trovo la lettura lo scorrimento è troppo lento. Inoltre: cosa succede se non capisco un concetto e voglio tornare indietro? La sua lentezza (ma questa, ripeto, è una valutazione soggettiva. Diciamo piuttosto il suo ritmo costante e prefissato) non consente alcun errore, o ripensamento, o intenzione di soffermarsi su un punto specifico del testo. L’effetto non è tranquillizzante: al contrario, mi fa innervosire. Nel primo test, questo aspetto era ancora più evidente.
    Secondo test: secondo me, l’audiolettura aumenta di molto la possibilità di fruizione del testo in contesti diversi da quelli tradizionali. Ciò detto, per quanto sta alla mia esperienza, se ascolto un testo non leggo, e viceversa. Nella mia testa le due cose non coincidono, ed è sempre una questione di velocità. Più veloci o più lente non importa, quello che conta è che coincidano.
    IMHO…
    (ho letto ora il post su cultura orale e scritta e vedo che nella prima parte dici più o meno la stessa cosa)

Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

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