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Cosmo: l’ora delle scelte

Se la scelta di fare altre puntate di Cosmo dipenderà solo dall’Auditel, allora sappiamo già che la trasmissione andata in onda ieri resterà forse un evento isolato: 5,9% di share… (Per qualche osservatore che ha commentato il dato invece è molto alto. Certo, l’Auditel non tiene conto delle visioni e delle conversazioni avvenute sul web, che in questo caso potrebbero essere importanti anche statisticamente).

Se invece la valutazione della prima puntata sarà influenzata anche sulla percezione della qualità del programma che emerge, per esempio, dai giudizi espressi dal pubblico in rete, la scelta potrebbe essere quella di proseguire in questo percorso innovativo. Di certo il programma è migliorabile, a partire dal conduttore. E qualunque innovazione deve trovare il suo equilibrio perché sia adottata. Il dilemma è questo: i dati della prima puntata sono già una risposta sufficiente, oppure Cosmo è un programma che è stato tanto apprezzato da chi l’ha visto da far pensare che abbia il potenziale di crescere ripetendo l’esperienza? Chi sa farlo valuterà: non è certamente facile. Questo genere di commento deve essere proprio tipico di chi si trova a dover essere giudicato dai decisori della tv: ma se siamo tutti una rete e se la rete ha parlato qualcuno certamente ne tirerà sapientemente le conseguenze.

Resterà per tutti i bravissimi colleghi la concreta esperienza del lavoro innovativo che è stato fatto. E a tutti gli amici che hanno commentato, consigliato, fatto il tifo: grazie!

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  • Anche su Friendfeed se n’è parlato parecchio, come nel resto della rete, credo. Esiste un hashtag di riferimento per reinviare ad un unico mittente i commenti. Se questo feedback potrà in qualche modo influenzare le scelte future, mi pare giusto che venga percepito nella sua interezza.
    Grazie e “complimenti per la trasmissione”,
    con tutte le riserve che merita chi lavora con l’idea di migliorarsi “in rete”.

  • Ho visto la puntata.
    Devo muovere alcune critiche.
    1) la critica più forte: le notizie viste, non erano molto nuove… anzi … roba già nota e risaputa, forse non per l’ascoltatore di X factor e company, ma per chi è attento a certi temi … aria gia’ consumata.
    2) il taglio occhiolineggiande usando … non la notizia per informare e per dare cultura AGLI IGNORANTI … ma invece l’uso di immagini che partono dal commovente (SFRUTTANDOLO) sino allo strano … abbarbicandosi su una finta cultura “sinistra” che assomiglia ormai tanto ad una “destra”.
    3) l’imitazione dei Pieri Angela era proprio indispensabile? Forse era meglio dimenticare quei cliche’, idem quelli di Novà e del quotidiano di Marcegaglia & C. che per cercare di fare davvero un’operazione nuova su un piano culturale che portasse aria nuova … ma capisco che questo costa in termini di ascolti, di fidelizzazione dell’ascoltatore non ancora avezzo a cose diverse e nuove ed anche in termini economici
    4) a proposito quanto costa una trasmissione così? Quanto VI HANNO DATO? se è + di un TOT. è troppo , se entro un TOT. va bene allora ci siamo. Insomma non fate passare per “volontariato” ciò che non lo è … non lo sopporto!!!!
    Ora vengo ai giudizi positivi:
    1) apprezzo molto il tentativo comunque lodevole ed encomiabile, quantunque penso che sia stato non un lavoro da minatori e senz’altro meglio retribuito, che ha riportato alla TV alcuni temi, che anche se non nuovi, al pubblico TV non erano forse sufficientemente ignoti
    2) malgrado le mie parole nette, sono sempre solito fare così, anche verso me stesso, e capisco che facile e’ dire e criticare ben diverso fare per cui massimo rispetto per lo sforzo ed il lavoro di tutti voi.
    ora una domanda che rivolgo a me stesso e a voi inconsciamente quasi come se parlassi ad alta voce:
    Perchè dovrei rivedere la trasmissione (augurandoVi di cuore che abbia un seguito e che si evolva sempre in meglio verso una vera diffusione di cultura e facendo cultura) ?
    Si vorrei che qualcuno me lo avesse detto … un po’ come quando arrivavo, da piccolo alla fine di una storia di Paperinick … e leggeevo … continua nel prossimo numero … 🙂
    Sono un brontolone, prendete le mie parole come critiche severe, ma sincere come in effetti sono.
    Un abbraccio onesto

  • Ma, scusa, avete avuto più di 1 milione di telespettatori su Rai3 (1/3 di quelli che ha tipicamente SuperQuark, una trasmissione storica, stra-conosciuta, di Rai1), a me pare un risultato di tutto rispetto.

  • Tutto sommato lo share non mi sembra basso considerato il posizionamento nel palinsesto e i gusti del pubblico.
    Per quanto un programma di divulgazione scientifica possa essere ben realizzato penso che sia utopico in Italia sperare di competere con canzonette cantate da vecchie glorie e con l’ennesima replica di Pieraccioni. E anche quando si tratta di scegliere nell’ambito della divulgazione ho l’impressione che siamo un paese che preferisce guardare al passato e ai documentari storici, piuttosto che al futuro e all’innovazione.
    Nel complesso a me il programma è piaciuto, nonostante avessi già una conoscenza sommaria degli argomenti trattati. Forse avrei preferito tematiche più incentrate sulla tecnologia e sulla rete, magari trattate in modo più dettagliato, ma questo avrebbe probabilmente ridotto il target.

  • Luca, ieri mia figlia imponeva la scelta ma ho visto negli intervalli da spot ti ho visto.
    Mi aspettavo argomenti diversi. Quali ?
    Utilizzi concreti delle tecnologie per le famiglie e le imprese, qualcosa per tutti e sponsorizzabile dalle imprese che lavorano in rete, qualcosa che possa crescere con share come il tuo per via degli sponsor.
    Poi tu sai (!) i contenuti … Ma ci metterei un conferenziere noto. 🙂 se vogliamo crescere in italia dobbiamo fare squadra tutti insieme.
    Buon lavoro

  • Mi è piaciuta MOLTISSIMO la trasmissione, spero davvero che vi sia permesso continuare… suggerimenti per futuri argomenti: parlare un po’ anche della ricerca universitaria ma in campo umanistico (es. io faccio un dottorato in letteratura greca su Omero, e tutti mi guardano male pensando “a che serve?!”).
    COMUNQUE, COMPLIMENTISSIMI.

  • Io la trasmissione me la sono goduta tutta e devo dire che non ho trovato per niente scontati gli argomenti trattati, per lo meno nel contesto di una prima serata televisiva. Poi se si pretende che la Rai produca un programma di informazione in prima serata destinato a poche decine di migliaia di internettari questo è un altro discorso. Per come l’ho intesa io si tratta di un programma di “divulgazione” il che significa che il suo obiettivo deve essere quello di portare a conoscenza del grande pubblico temi che sono già al centro di un dibattito che si svolge in ambiti comunque di relativa nicchia. Bene hanno fatto quelli di Cosmo anche a riprodurre lo schema comunicativo tradizionale (alla Alberto Angela per intendersi, anche se qui il ritmo era ben diverso) se non altro questo ha aiutato gli spettatori a sentirsi a proprio agio con dei contenuti che – ripeto – secondo me erano tutt’altro che scontati per una prima serata televisiva. Il primo commento che ho ricevuto da parte di una persona “esterna” al nostro mondo e quindi molto più vicina di noi (io e chi mi legge in questa sede) al target del programma è stato questo: “finalmente un programma dove non sono intervistati sempre i soliti tromboni”. Certo tutto è perfettibile e anche Cosmo lo è, ma io credo che la trasmissione di sabato abbia rappresentato la prima vera novità commparsa nella televisione pubblica italiana da diversi anni a questa parte. Bravo Luca (e bravi tutti i ragazzi di Cosmo).

  • la cosa che mi è piaciuta di più è lo stile “internet” veloce, per tag, con tanti “link” 🙂

  • Ho visto la trasmissione. Vorrei avanzare alcune considerazioni:
    1) Molto interessante la “missione” di Cosmo, capire come la tecnologia può migliorare la vita di tutti i giorni.
    2) Luca sei un ottimo comunicatore , ti ci vedo bene in video.
    3) Secondo me dovreste rendere meno “televisivo” il format, diminuendo la lunghezza dei servizi in modo da poterne inserire anche altri. Non mi sono piaciuti ad esempio alcuni momenti come ad esempio la giornalista che palleggia o lo scambio di battute stile “teatro” tra i “colleghi” all’interno dello studio, cose già viste in altre trasmissioni.
    Cosmo comunque è una delle poche trasmissioni interessanti in televisione e dimostra che un’altra televisione è possibile (scusate la citazione di Boris) 😀

  • A me Cosmo è piciuto molto per il modo di spiegare in modo semplice i concetti e con esempi concreti presi dalla vita reale. Quindi niente teorie e opinioni, ma realismo.
    Un unico appunto potrebbe essere quello di troppi argomenti concentrati in una sola puntata. Ma forse ha aiutato a rendere più leggera e godibile la trasminssione e la comprensione.

Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

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