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Cosmo, siamo davvero tutti una rete

Gli amici in rete si sono accorti che il 4 settembre, in prima serata, andrà in onda Cosmo, un programma televisivo realizzato da Gregorio Paolini e la sua Hangar per RaiTre. Ne sarò il conduttore. (Grazie a Mante, Michele, Dario… e poi a Idenditag e a tanti tanti amici che ne hanno scritto in mail, twitter, facebook…).

Per uno che si mantiene agli studi lavorando nella carta stampata e nel web, partecipare alla realizzazione di una trasmissione tv è un’esperienza istruttiva (e grazie al Sole 24 Ore che mi consente di fare anche questo). Ne avevo scritto un paio di note. Ma forse vale la pena di condividere qualche altra impressione.

La prima impressione è la clamorosa qualità del lavoro di Hangar. Decine di persone si attivavano come un coro supercoordinato nello studio, alternando la frenesia dei movimenti tra una scena e l’altra, e il silenzio immobile dei momenti durante i quali si girava. E governando le dodici telecamere e fotocamere ad alta definizione, le luci, i suoni, gestendo ogni minimo dettaglio. Sembrava un set cinematografico. Il regista, il capo delle macchine, il produttore, gli autori, gli architetti erano tutti in scena insieme agli operatori. Di certo, qualunque valore abbia avuto quanto è stato detto dal conduttore e dai protagonisti della trasmissione – il chimico Dario Bressanini, le giornaliste scientifiche Alessandra Viola, Elisabetta Curzel e Silvia Bencivelli, la documentarista Chiara Cetorelli, la bioeticista Chiara Lalli e il tecnologo Ricardo Meggiato – insomma, qualunque cosa abbiamo detto, sappiamo che è stata registrata bene…

Il tentativo di raccontare l’attualità della ricerca scientifica in una forma di magazine è altrettanto sorprendente. La struttura narrativa è veloce e molto varia. Potrebbe forse apparire persino troppo varia se non fosse che la televisione evidentemente vive più di ritmo e di immagini che di ragionamenti e di parole. Da questo punto di vista, il giornalista della carta stampata può soffrire: oppure adattarsi, sorridendo alla sorpresa che la vita gli ha riservato mettendolo in quella situazione. Ma alla fine, si scopre che anche nella trasmissione televisiva il ragionamento e le parole sono importanti perché sono i pilastri della struttura, che senza non starebbe in piedi, anche se non li mette in mostra. Su questo c’è da riflettere.

Il testo è in effetti frutto di un lavoro collettivo nel quale ogni parola ha almeno tre o quattro genitori. Difficile trovare un’analogia con il lavoro di un giornale. Ancora una volta, si direbbe piuttosto che l’analogia migliore sia quella che si può fare con il cinema. Anche se è un cinema di episodi e documentari strutturati a magazine.

Il contenuto è organizzato sull’idea di fondo che mi sembra decisiva e alla quale un po’ ho partecipato: come possiamo descrivere le conseguenze di quello che stiamo scoprendo dal punto di vista scientifico e tecnologico sulla vita futura dei ragazzi e dei bambini di oggi? Le risposte che sono state trovate non sono affette da fideismo nella scienza e nella tecnologia, ma derivano da una sola certezza: il futuro è quello che stiamo costruendo.

Grande impegno per i servizi: poco o nulla è stato comprato dalle agenzie e dai network internazionali. Quasi tutto è stato realizzato dagli autori, dai giovani scienziati e giornalisti, e dai videomaker indipendenti. E’ un’apertura alla produzione e alla creatività dei giovani che la televisione si è consentita. Ed è una grande innovazione ancora una volta strutturale.

Il risultato finale non lo conosco. Non l’ho visto ancora. Spero sia buono. Aspettative troppo alte sono sempre un problema. Spero davvero che non siano più alte del risultato…

L’unica cosa che so è che tutti ce l’hanno messa tutta. Con una rinfrescante dose di umiltà di fronte alla conoscenza e rispetto nei confronti del pubblico.

Un evento unico. Vedremo se, una volta visto, saremo tanto ben impressionati da augurarci che si ripeta…

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  • In bocca al lupo per il programma. Sarebbe interessante sentire qualche commento su “Il coniglio bianco” di Treusch, un grande libro che ho letto quest estate. Apre domande e scenari inquietanti. Sarei molto interessata ai vostri commenti.
    Chiara

  • In bocca al lupo anche da parte mia. Sono certo che questo lavoro sarà un esempio importante di divulgazione di temi fondamentali come l’innovazione e la ricerca! Buon lavoro.

  • non mi sembra giusto sperare che crepino tutti questi lupi 🙂 piuttosto mi auguro davvero che le aspettative non superino troppo il risultato.. di sicuro ce l’abbiamo messa tutta.. grazie!!!

  • Ciao Luca,
    buona fortuna (io sono amico degli animali, quindi non auguro ai lupi di fare una brutta fine ;-))) e buon lavoro.
    Spero che la trasmissione si rivolga soprattutto alla gente normale, quella che ha davvero bisogno di spiegazioni, chiare e semplici, perchè per costruire il futuro c’è bisogno di esperti che sappiano rapportarsi con la gente comune. Altrimenti saremo sempre gli stessi ad incontrarci nelle serate per addetti ai lavori.
    Con sincera stima.

  • Sono davvero contento che tu possa sviluppare un lavoro che, in modi diversi, ho svolto per un po’ di tempo presso l’Associazione Levi-Montalcini a.p.s., e cioé: “come rendere partecipi i bambini e i giovani al ‘brave new world’ che, tra luci ed ombre, si sta avvicinando, in relazione agli sviluppi della tecnica e della scienza?”. Scrivi tu nel post: “come possiamo descrivere le conseguenze di quello che stiamo scoprendo dal punto di vista scientifico e tecnologico sulla vita futura dei ragazzi e dei bambini di oggi?”: è un punto di vista diverso da quello che ho descritto, ma è ancora più affascinante, se pensiamo che il mondo complesso e dis-gregato delle diverse discipline tecno-scientifiche, si sta ora ri-aggregando e, grazie a programmi televisivi o al network, ri-disponendo per una possibile comprensione! Sono contento, lo ripeto. E che questo lavoro venga trasmesso su una Tv di Stato sempre più vergognosa per altri e difformi elementi, bé, mi lascia ancora più soddisfatto! Buon lavoro!!!

  • Avevo visto il promo e avevo inteso ci fosse stasera (delusione quando ho creduto fosse stato soppresso per il film con Abatantuono). Ma non ho capito: è una sola puntata o sono più puntate (e se sì, quante)?
    Anch’io sono curiosissimo di vedere come tratterete l’argomento.
    Buona fortuna!

  • In bocca al lupo per questa nuova avventura!
    Qui in Italia abbiamo tanto bisogno di divulgazione scientifica, sono molto curioso di vedere la puntata.. Buon lavoro!

  • Sono davvero molto entusiasta per questa nuova trasmissione di divulgazione scientifica. Sono un appassionato del lavoro di Piero e Alberto Angela, li seguo sempre, e sono sicuro che seguirò anche voi perché di format come questi non c’è ne mai abbastanza. Studio fisica all’università, sono un appassionato di complessità e di fisica delle reti, quindi il titolo del programma mi ha sorpreso molto, per cui spero che tratterete anche di questi argomenti. Consiglio di trarre spunto da libri come:
    Link – La nuova scienza delle reti, di Albert Laszlo Barabasi;
    Sincronia, di Steven Strogatz.
    Buon lavoro a tutti e in bocca al lupo.

  • Sto vedendo il programma ormai alla fine.Complimenti veramente è uno spaccato che finalmente ci rende consapevoli delle nostre possibilità a livello scientifico ed è fruibile anche a chi non è addetto ai lavori!!

  • programma degno di un rispettabile Pease europeo del 2010.
    merito a Raitre che si distacca degnamente da tutto quanto banale e di cattivo gusto viene trasmesso dalle altre reti rai.
    Programma di interessante spessore, moderno, chiaro e fatto evidentemente da professionisti.
    Bello accorgersi che nella decadenza generale , ci sia la possibilità di fare ancora informazione alla maniera anglosassone,quella che ci insegna come guardare al progresso, come divulgare le conoscenze, come diffondere sapere .
    Bella questa televisione di stato, bravi i produttori di questi bei programmi, si può prseguire in questa direzione e lasciare tutto il resto alla concorrenza?Che la Rai rappresenti l’italia, e la tv privata, tutto ciò che gli somiglia….grazieeee!

  • programma degno di un rispettabile Pease europeo del 2010.
    merito a Raitre che si distacca degnamente da tutto quanto banale e di cattivo gusto viene trasmesso dalle altre reti rai.
    Programma di interessante spessore, moderno, chiaro e fatto evidentemente da professionisti.
    Bello accorgersi che nella decadenza generale , ci sia la possibilità di fare ancora informazione alla maniera anglosassone,quella che ci insegna come guardare al progresso, come divulgare le conoscenze, come diffondere sapere .
    Bella questa televisione di stato, bravi i produttori di questi bei programmi, si può prseguire in questa direzione e lasciare tutto il resto alla concorrenza?Che la Rai rappresenti l’italia, e la tv privata, tutto ciò che gli somiglia….grazieeee!

  • Complimenti…!!! Davvero interessante, innovativa, moderna, quasi impensabile…piacevolmente sorpresa per questa nuova intelligente “trasmissione”sono una vostra fan finalmente ho ritrovato l’informazione libera obbiettiva…ancora complimenti Luca e al suo staff(geniale l’inizio mi ha “accalappiata”)!

  • Complimenti a tutti per Cosmo! Davvero bello, bello, bello! Interessanti i servizi, curiosi e ben realizzati (come scritto nel post, un’apertura alla produzione e alla creatività dei giovani che la televisione si è consentita). Non ci si annoia!
    Alla prossima puntata,
    Simone

  • Finalmente ho visto con piacere questo programma che per la televisione pubblica è rivoluzionario, fatto bene, scorrevole e molto molto intelligente. Così voglio essere rappresentata.
    Grazie e alla prossima.

  • Complimenti per il programma, il mio bambino (9 anni) ha voluto rivedere la registrazione due volte… Ma… Oggi, sabato 11 Settembre 2010, abbiamo ritrovato Piero Angela e nessuna notizia di COSMO. Cosa è successo? Siamo alle solite?
    Grazie.
    Paolo e Famiglia

Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

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