Home » media » E l’Italia è lì in mezzo…
media

E l’Italia è lì in mezzo…

In questa chart l’Italia è in mezzo, né carne né pesce, né ricca né povera, né internettara né sconnessa…

chart_bridging_tech_gap_big.gif

Commenta

Clicca qui per inserire un commento

  • io la leggo un po’ diversamente (colpa della formazione matematica)
    Tralasciamo la terza dimensione, cioè il totale della popolazione (la dimensione dei quadrati) e focalizziamoci sui due assi: reddito pro-capite e penetrazione di internet. Abbiamo a grandi linee una curva che scende un po’ più in basso di una retta – d’altra parte non si può superare il 100% di penetrazione, quindi è logico che sia sublineare. Alcuni paesi, come la Corea del sud e la Gran Bretagna, sono parecchio sopra la curva: altri sono parecchio sotto, come Messico e Sud Africa. Noi siamo molto, ma molto sotto: solo l’Arabia Saudita è peggio di noi. Persino la Cina, nonostante tutti i suoi filtri, sta sopra la curva.

  • Ma connessa per fare che ? Allora perchè non facciamo una chart con il numero di connessioni cellulari ? Siamo tra i primi al mondo (se non i primi ). E allora ? O con il numero di automobili per abitante ? Anche li siamo tra i primi, ri-e allora ?
    Cina: bravi, si vede a che serve essere connessi e basta.

  • una dimensione che credo non vada sottovalutata, sopratutto nel confronto con economie in rapido sviluppo come quella cinese, è quella relativa alle dimensioni dei tassi di crescita. La visione statica presentata in questo grafico è per noi fin troppo ottimistica. In Italia il numero di utenti internet ogni 100 abitanti nel periodo 2005-2009 è passata da 33 a 42 (si veda il grafico qui http://bit.ly/dAehuD ). Un incremento medio annuo di poco superiore al 4 per cento, piuttosto modesto se si considera che il “mercato” italiano ha ancora grandi possibilità di sviluppo rispetto ad esempio a quelli sicuramente più saturi di Stati Uniti e Nord Europa (usa:75 ogni 100 ab, Finlandia 82). La Cina è invece passata dagli 8,5 netizen per 100 ab a 28,5 nel giro di 5 anni, con un tasso di crescita medio annuo del 14 per cento. Visti i numeri e la diversa priorità assegnata alla diffusione delle nuove tecnologie, non ci vorrà molto perchè, almeno su questo piano, avvenga il sorpasso.
    @marco è vero che l’italia è prima per numero di abbonamenti cellulari(c’è un cellulare e mezzo per abitante e, tra l’altro, non so se sia un dato positivo in assoluto) ma se si guarda ad indici sintetici che tengano conto anche della penetrazione di nuove e vecchie tecnologie (tra cui internet e cellulari), dell’investimento in ricerca e sviluppo, dell’attività brevettuale e di altre variabili relative ai sistemi di innovazione nazionali quali i livelli di istruzione, non è che le cose migliorino, anzi. Guarda ad esempio agli indici prodotti dal World Economic Forum. Per quel che riguarda il competitiveness index l’italia è al 48° posto, appena davanti all’India (http://bit.ly/19IHp6) e ben dietro la Cina che è al 29°. Anche per quel che concerne il networked readiness index, che misura la diffusione e l’apporto in termini di produttività del settore ict(anche la diffusione dei cellulari) l’Italia si conferma 48esima, mentre la Cina è alla posizione 37 (http://bit.ly/dy8j8O ). Non c’è tanto di cui rallegrarsi.

  • Sento già qualcuno esaltare il ruolo di mediazione culturale che il nostro paese svolge. “Bridging the gap”, stile ponte sullo stretto.

Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

Video

Post più letti

Post più condivisi