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Hans Magnus Enzensberger, a Pordenone

Oggi a Pordenone, per Dedica, un incontro con Hans Magnus Enzensberger. Un poeta e saggista di capacità empatiche straordinarie, un querdenker, un visionario tagliente e mai prono al pensiero dominante.

Nei suoi Constituents of a theory of the media (un estratto) ha intravisto fin dal 1970 alcune dinamiche che oggi sembriamo aver riscoperto: i media tradizionali che separano la produzione e la fruizione delle informazioni sono perfettamente coerenti con la logica della produzione e del consumo di massa tipica dell’industrializzazione ma certamente non soddisfano in pieno le esigenze dello sviluppo umano. Ma diventano capaci di costruire intorno all’immaginazione delle persone un mondo nel quale finiscono per sentirsi immersi. Anche perché hanno la tendenza ad attivare una dinamica di convergenza tra tutti i possibili media in un unico grande calderone mediatico. 
Nei suoi interventi recenti, Enzensberger dimostra una visione coerente con le sue intuizioni del 1970 quando vede nella rete una vera e propria forma di riequilibrio mediatico che ridà alla società un ruolo di produttore di messaggi che l’epoca della televisione aveva sostanzialmente negato affidando all’audience tutt’al più il potere di cambiare canale.
Ma ovviamente tutto questo è un argomento molto complesso e fecondo di punti di vista. Oggi a Pordenone si parlerà proprio di questo. Intanto, si può dare un’occhiata a questa intervista di Gianni Riotta nella quale, poco più di un anno fa, tra l’altro, si accenna alla sua teoria dei media di Enzelsberger:

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Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

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