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Rai.it solo con Silverlight

Un interessante dibattito è nato da un caso personale:

Perchè i cittadini italiani non possono vedere la
rai.it pubblica senza installare il componente proprietario microsoft
silverlight
?

Andrea Paternostro, Stefano Bussolon, ganassa and marcella liked this


vero, ma è come i video che sfruttano Flash, che necessitano del plugin di casa Adobe
Luca Zappa @zaps

io ci ho rinunciato
paola caruso

http://acab(punto)servebeer(punto)com/tv-play… E buon divertimento. (almeno per vedere rai.tv)
Assimo

@lucazappa – infatti nemmeno flash andava bene. il punto è che esiste
un contratto di servizio (sì, lo so, qui si sbeffeggia la costituzione,
figuriamoci il contratto di servizio) che impegna la Rai a offrire la
parte “in chiaro” dei propri contenuti sfruttando tutte le tecnologie
che via via si rendono disponibili su standard aperti. nè adobe flash
nè microsoft silverlight lo sono. VLC sarebbe stata una ottima scelta.
antonio pavolini

@Pavolini quale dovrebbero usare quindi, nel senso: ce ne sono di sufficientemente diffuse,ma open?
Marco Massarotto

La diffusione secondo me conta poco: vlc si scarica e via 🙂
Massimo MaxKava Cavazzini
from iPhone

Beh non so cosa si direbbe se RAI rendesse necessario il download di un software per fruire dei programmi…
Marco Massarotto

HTML5 è la soluzione.
roldano

HTML5 sarà la soluzione tra un po’, probabilmente.
Andrea Grassi
Roldano, Html5 POTREBBE essere una soluzione. Se finalmente decidessero
che codec usare per il tag audio e il tag video… @Luca Zappa,
articolo dell’anno scorso e con gli ultimi simpatici update del sito
rai (iniziati praticamente a dicembre), non funziona nemmeno più.
Assimo

Marco, Anche adesso serve un download (silverlight)… La differenza è tra proprietario o open
Massimo MaxKava Cavazzini
from iPhone

Html 5 ha un grosso problema, i browser…la maggior parte delle
persone usa IE6 (nonostante il funerale), quindi oltre alla definizione
del codice bisogna aspettare che una fascia sufficientemente ampia di
persone utilizzi un browser adeguato (non sono mica tutti geek come noi
😉 )
Pierotaglia

io HTML5 lo vedo http://vimeo.com/10229038 tranquillamente su Chrome. Ora se la RAI e altri dicessero per vedere questo programma usa questo browser sarebbe fatta no?
roldano

@Assimo … io lo uso ogni tanto per vedere Rainews24 e funziona http://mediapolis.rai.it/relinke… in effetti ho provato ora e gli altri non vanno
Luca Zappa @zaps

Beh diciamo che il download di Silverlight è un filo diverso da quello
di VLC, ma appunto,
quello intendevo, non sarebbe una soluzione cmq.
Marco Massarotto

@Rolando Anche io lo vedo con Safari, ma noi siamo “avanti” 😉 ci sono persone che usano ancora un AMD Athlon (bei tempi)
Pierotaglia

Pierotaglia si ma Vimeo non è un servizio pubblico e basterebbe mettere
un link scarica qui no? E poi de che stiamo parlando? Ma quanti
italiani vanno su rai.tv e quanti invece se ne stanno comodi in salotto
con il TV acceso?
roldano

Io, per esempio. Che in camera mia il televisore non ce l’ho proprio… (ma anche quando sono in università torna molto utile)
Assimo

per rispettare il contratto di servizio basterebbe fornire lo stream in
tutte le tecnologie più diffuse (tra cui non vi è Silverlight ma
facciamo finta che lo sia) e non in una sola arbitraria…
ezekiel

Mi sembra che il quesito di Luca De Biase non sia posto in modo
corretto: Silverlight è un componente proprietario come flash e tanti
altri e francamente non ho mai visto polemiche così accese verso chi
utilizza Flash o penalizza flash 8vedi apple). Vi invito a concentrarvi
sul prodotto e sulla qualità dell’offerta di Rai.tv piuttosto che sul
plug-in gratutito necessario per la visione dei contenuti.
gianluca stazio

Silverlight per noi rappresenta una soluzione di
semplicità ed efficienza, non certo una “scelta di campo”: partendo
dalla tecnologia della nostra piattaforma di produzione, ci ha
consentito di mettere a disposizione in tempi brevi una grande quantità
di contenuti e di evolvere rapidamente verso nuove funzionalità di
streaming. Scegliere altre piattaforme sarebbe stato possibile, ma
valutando i pro e i contro abbiamo capito che i tempi si sarebbero
allungati e i costi sarebbero lievitati; abbiamo preferito andare
incontro alla più ampia fascia possibile di utenti subito, puntando sui
contenuti, e quindi fornendo – posto che si può sempre migliorare 🙂 –
un’offerta ricca e completamente gratuita.

RaiTv

non per difendere nessuno o voler fare il sistemista a tutti i costi ma
forse bisognerebbe avere un’idea (almeno un accenno…) della
difficoltà/costi di mettere in piedi una piattaforma (con tutti i
problemi di robustezza e sicurezza del caso) prima di fare discussioni
sul sesso degli angeli.
Alessandro Nasini [ff]

@alessandro tu ne sai senza dubbio molto dell’implementazone e della
complessità di una piattaforma del genere ma noi sappiamo che la Rai in
base a quel contratto di servizio (quello che include anche i computer)
raccoglie da tutti noi una cifra vicina ai 2 miliardi di euro ogni
anno. forse lo spazietto per fare una buona piattaforma c’è.
ezekiel

I miei televisori sono sempre stati “proprietari”.
E francamente anche fossero “open” non mi azzarderei a metterci le
mani. Ora la maggior parte di elettrodomestici usa viti che richiedono
cacciaviti ad hoc, e questo ammetto sia un eccesso dannoso. Non mi è
chiaro però a cosa serva il “open” se non nella misura in cui equivale
a “free”, il che poi non è neanche sempre vero. HTML5 non è un viewer,
è un formato e come quasi sempre accade i migliori viewer (browser)
saranno presumibilmente proprietari (anche se WebKit sta avendo una
sempre più ampia diffusione, ma pur sempre all’interno di prodotti non
open). Le amministrazioni pubbliche paiono puntare sempre più sull’open
source che pare appunto a molti avere una qualche affinità, per me
inspiegabile, con “gratuito” e con “pubblico”. Io, da privato
cittadino, preferisco tutto ciò che è proprietario e che con una modica
spesa mi garantisce supporto, il tempo che perderei a spulciare codice
open vale più di quanto spendo in software proprietario.

Giovanni Sarbia

beh il contratto di servizio non parla di “open
source”, ma parla di standard definiti presso gli organismi competenti.
non siamo ai livelli del contratto di servizio della BBC, che è persino
più vincolante per la concessionaria pubblica, ma di questi tempi me lo
terrei stretto. poi non credo proprio che avremo mai il televisore
“white label” RAI…saranno sempre televisori proprietari, ci
mancherebbe altro. Ma la mia interpretazione (del tutto soggettiva, ma
da addetto ai lavori) è che, online, i contenuti debbano essere
disponibili su piattaforme che “non scrivono regole per tutti gli
altri”, che non “definiscano l’ecosistema”. E sia Silverlight che Flash
hanno questa pretesa. (mentre un televisore Samsung piuttosto che LG,
sull’etere, non hanno pretese di questo tipo)

antonio pavolini

Mo spiego un po’ di cose banali e ovvie ad un po’
di guru qui in giro 🙂 Open non è un santo graal/feticcio da opporre a
proprietario sempre e comunque. Partiamo dalle basi ovvie a) chi
fabbrica qualcosa è sempre il proprietario di quello che fabbrica b)
gli standard di comunicazione/linguaggio/ OS/ etc. più sono resi
proprietari e più non funzionano per mere questioni di statistica e di
interoperabilità e al contrario più sono open e diffusi (questo è
essenziale) e meglio funzionano. Corollario non è detto che quelli più
diffusi siano quelli migliori, ma qui ci addentriamo in teorie
economiche. Per tornare al tema, la RAI è un servizio pubblico e quindi
dovrebbe garantire la visibilità dei programmi a tutti, compresi quelli
che non vogliono o non possono usare Silverlight. Nel passato alcuni
privati ti davano la possibilità di scegliere tra Windows Media Player,
Real Player e Quick Time ed erano privati eh.

roldano

@roldano AFAIK quelli più diffusi non sono open (basti vedere il caso
dei sistemi operativi, abbastanza lampante) e qualunque azienda
software che si rispetti adotta standards nei loro software proprietari
proprio per garantire maggiore diffusione. @antonio Flash supporta
H.264 che, non a caso, è usato da YouTube in modo da fornire video
anche per iPhone
Giovanni Sarbia

@giovanni dove sta scritto in “più sono open e
diffusi (questo è essenziale) e meglio funzionano. Corollario non è
detto che quelli più diffusi siano quelli migliori, ma qui ci
addentriamo in teorie economiche.” che quelli open sono i più diffusi?
🙂 Il tasso di diffusione non è legato al fatto che siano open o meno.
Infatti, parlando di browser Explorer fa cacare, ma è il più diffuso e
pure Symbian, OS Mobile, più diffuso, fa schifo. Io ho solo detto che
Open è tendenzialmente meglio se molto diffuso, tutto qui. Poi se
pensiamo acne solo ai carica batterie dei telefoni che ce ne sono
millemila per ogni produttore la tua affermazione “qualunque azienda
software che si rispetti adotta standards nei loro software proprietari
proprio per garantire maggiore diffusione” è quanto meno dubbia e se
parliamo di software la storia di UNix ti dice subito che disastro è la
roba “io m faccio il mio standard” e Android rischia lo stesso perché
ogni produttore si vuole fare la cosetta inutile sua.

roldano
E perché anche se lo installano il programma non parte?

Paola Bonomo liked this


De Biase non faccia cosi’, spinga i bottoni giusti che Silverlight funzia anche su mac
massimo mantellini

pensa che a me aveva smesso di funzionare IE8 su winzoz! poi ho usato
la soluzione dell’informatico (spegni e riaccendi) e il mefitico IE8 è
resuscitato! gioie e dolori dell’informatica 🙂
czap

poi bisognerebbe chiedersi: con tutte le cose che ci sono da fare se
uno ha una connessione a Internet, proprio per guardare la Rai deve
usarla?
Paola Bonomo

@paola per vedere una trasmissione di ieri.. @mante non funziona col mio
antico powerpc: ci vuole intel.. sarà per quando cambio mac..
You
from iPhone
(edit | delete)

si infatti non funziona per il power e ci ho bestemmiato un ora prima
di accorgermene, sempre perché i proogrammi di Bill sono fatti bene…
una qualsiasi app. free ti direbbe già durante l’installazione che nn
si può fare!
Mark Tamagnini

E su Twitter:

Gianna C
Giagina



  1. @lucadebiase quell’odiosa frase del flash “la ragione è a tutti comune la volontà no” ? –

  2. Davide Schenetti
    dsot


    RT @lucadebiase: perchè gli italiani all’estero non possono vedere la diretta dello streaming rai.it anche avendo installato silver light?

  3. michelepasutto
    michelepasutto


    @lucadebiase ciao prova moonlight versione open io uso ubuntu ma credo c sia per mac

  4. Roldano De Persio
    RoldanoDePersio


    @lucadebiase microsoft silver light? La soluzione sarebbe HTML5 perché non fate un pezzo su Nova?

  5. sara bragonzi
    sarabrag


    @lucadebiase server in ufficio mi impedisce di installare programma x vedere rai.it e mi servirebbe x lavoro

  6. Nicolò Casagrande
    nicocasa


    @lucadebiase Per altro per via di questa mancanza non sono riuscito a fare una segnalazione a “Chi l’ha Visto”.

  7. Marco Massarotto
    marcomassarotto


    @anywhere la risposta di Twitter a Facebook Connect? [via @lucadebiase]

  8. Luca Zappa
    zaps


    @lucadebiase vero, ma è come i video che sfruttano Flash, che necessitano del plugin di casa Adobe

  9. Emanuele ∞ Vulcano
    millenomi


    @lucadebiase Tecnico? Intendevo dire di policy.

  10. Emanuele ∞ Vulcano
    millenomi


    @lucadebiase Il motivo è meramente tecnico: Silverlight ha uno strato pesante di protezione da copia (DRM).

  11. Daniele Dal Sasso
    bongfactory


    @lucadebiase @nicocasa c’è un workaround http://bit.ly/aKZqYO però tutto ciò fa veramente poco “servizio pubblico”

  12. Luca De Biase
    lucadebiase


    RT @nicocasa: @lucadebiase Per altro un utente Mac con processore Power PC non può visualizzare i contenuti offerti. (ah: è il mio caso…)

  13. Nicolò Casagrande
    nicocasa


    @lucadebiase Per altro un utente Mac con processore Power PC non può visualizzare i contenuti offerti.

Intanto, segnala Paola, arrivano i siti senza Flash.

E poi qui si continua: Rai.it solo con Silverlight – http://blog.debiase.com/2010…
E secondo te è un bene o un male? A me non dispiace se non altro ora il
mio Mac non scalda una cifra come quando vedo i filmati in flash
SanfredianinoDoc

Come vedi dai commenti ai post precedenti la questione è giustamente
controversa: pubblico dovrebbe significare non legato a una sola
azienda privata… e deve significare anche visibile facilmente a
tutti… il pragmatismo è meglio dell’integralismo… forse dovrebbero
semplicemente offrire la possibilità di vedere quello che vogliono far
vedere in tutti i modi che il pubblico preferisce.. ma di sicuro non è
molto giusto che si possa vedere solo con silverlight, secondo me…

In linea di principio concordo con te, a mio modesto parere però non
bisogna sottovalutare anche una questione legata ai costi di
implementazione e manutenzione di un sistema che possa permettere la
fruizione di contenuti video multistandard. Già il fatto che la
biblioteca RAI sia visibile ormai con qualunque tipo di sistema
operativo e browser è un bel passo avanti secondo me, mi pare che fino
a qualche anno fa questo non era possibile se non ricordo male i video
si potevano vedere solo con Winzoz media player…….
SanfredianinoDoc

@sanfred purtroppo non si può vedere con tutti i computer e S.O. perchè
le ultime versioni di silverlight (dopo la 1) hanno tagliato fuori
vecchi S.O. e piattaforme e su Rai.tv c’era uno script che ti impediva
di vedere se non aggiornavi a SL2. Per questo gli utenti si sono
organizzati e hanno tirato fuori con un hack i link originali agli
stream Rai per vederli su VLC (che implica anche aulteriori vantaggi)
ezekiel

senza contare che su linux non si vede più nemmeno con moonlight…bella merda che hanno fatto
Alex “M0rF3uS”

@sandredianinodoc – esiste il canone rai per pagare i costi di implementazione 🙂 di sicuro non sono i soldo che mancano
Alex “M0rF3uS”

il problema è coniugare la richiesta di sicurezza da parte dei
detentori dei diritti (che impongono che i contenuti siano fruibili
solo in un determinato spazio web, altrimenti niente contenuti) e le
richieste degli utenti.
Pierotaglia

si ma una televisione pubblica, la quale ti costringe anche a pagare
una tassa, deve dare la possibilità di fruire dei servizi in maniera
eguale a TUTTI gli utenti, altrimenti se cosi vogliono fare che
cerchino di fare pagare agli utenti linux un canone molto più basso
rispetto agli utenti windows, dato che i primi non possono usufruire di
tutti i loro servizi (pubblici ricordiamolo)
Alex “M0rF3uS”

@piero questa in effetti è la questione storica a cui di solito viene
risposto che la Rai è pubblica, crea contenuti con denaro pubblico e
con il canone quindi i suoi contenuti appartengono già ai cittadini, se
non altro perchè li hanno già pagati, e quindi devono essere
liberamente fruibili. E questo in effetti era lo scopo storico di Rai
Teche (che però non so adesso a che punto si trovi…)
ezekiel

@Alex “M0rF3us se parliamo d’investimenti ho visto i numeri durante il #Convergiamo: il budget di RaiTv è di circa tre milioni di euro, quello della BBC si aggira sui 140£, giusto per farci un idea : )
Pierotaglia

ma i confronti non servono a nulla, la bbc si sa che è più ricca della
rai 😀 il punto della questione è un altro, vuoi che tutti gli italiani
ti paghino il canone? allora ti devi impegnare per far si che tutti gli
italiani vedano le tue reti allo stesso modo, come fai non mi
interessa, ma lo devi fare 😀 se no come fai discriminazione sugli
utenti per i servizi lo devi fare anche per i pagamenti
Alex “M0rF3uS”

certo non si può dare mica la colpa a Rai.tv, 3 mln di budget per
occuparsi di un colosso come la Rai (fatturato intorno ai 4 miliardi) è
nulla, al massimo puoi sperare di farci un po’ di comunicazione…
ezekiel

Su Buzz:

Davide Schenetti – Sull’argomento segnalo anche l’articolo di PI e soprattutto la discussione nei commenti:

http://punto-informatico.it/2826093/PI/News/altro-che-bbc-qui-mamma-rai.aspx
11:47 amDeleteUndo deleteReport spamNot spam

Davide Schenetti – Mi ha interessato la storia del contratto di servizio e sono andato a controllare. Ho scoperto:

1 – Il contratto di servizio RAI è scaduto e non ancora rinnovato.
Forse con un po’ di pressione si può ottenere qualcosa per il nuovo
contratto?

2 – L’articolo 6 del vecchio contratto (http://www.comunicazioni.it/binary/min_comunicazioni/televisione_rai/contratto_servizio_5_aprile_2007.pdf) recita:

2.1 – [la RAI si impegna a] rendere disponibili, compatibilmente
con il rispetto dei diritti dei terzi ed escludendo ogni sfruttamento a
fini commerciali da parte di terzi, i contenuti radiotelevisivi
trasmessi nell’ambito dell’offerta televisiva e radiofonica di cui
all’articolo 4, comma 1, e all’articolo 5 direttamente dal portale
Rai.it agli utenti che si collegano attraverso internet dal territorio
nazionale e risultano in regola con il pagamento del canone di
abbonamento Rai, nel rispetto del principio di neutralità tecnologica;

2.2 – analizzare lo sviluppo di interfacce tecnologiche che
consentano la diffusione dei contenuti sui principali dispositivi di
fruizione audiovisiva di tempo in tempo disponibili sul mercato;

2.3 – rendere accessibili i propri contenuti audiovisivi on line nei formati tecnologici e di fruizione più diffusi nel Paese

Poco oltre compare l’articolo 26

Articolo 26

Neutralità tecnologica

1. La Rai si impegna a realizzare la cessione gratuita, e senza
costi aggiuntivi per l’utente, della propria programmazione di servizio
pubblico sulle diverse piattaforme distributive, compatibilmente con i
diritti dei terzi e fatti salvi gli specifici accordi commerciali.

Fatti salvi gli specifici accordi commerciali potrebbe voler dire,
a quanto ho capito, che nel caso specifico esiste un contratto tra RAI
e Microsoft che ha la priorità sulla neutralità tecnologica.12:07 pmDeleteUndo deleteReport spam

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  • Così come si è sviluppata, la discussione si è imperniata attorno al mezzo – il player – invece che sulla questione centrale ovvero il formato del contenuto.
    La RAI essendo un servizio pubblico dovrebbe rendere fruibili i suoi contenuti su formati aperti e standard esattamente come è giusto chiedere cosa analoga a qualsiasi PA che pubblica i propri documenti sui siti web.
    A quel punto nulla vieta che la RAI proponga di visualizzarli con un player proprietario soprattutto se è molto diffuso (e questo potrebbe valere per il Flash pèlayer più che per Silverlight).
    Tutto il resto mi sembra questione di interesse per apocalittici e integrati

  • I commenti al post dimostrano che la questione è giustamente controversa: pubblico dovrebbe significare non legato a una sola azienda privata… e deve significare anche visibile facilmente a tutti… trovino il modo di arrivare a questo! il pragmatismo è meglio dell’integralismo… forse dovrebbero semplicemente offrire la possibilità di vedere quello che vogliono far vedere in tutti i modi che il pubblico preferisce.. ma è difficile in linea di principio affermare che sia giusto poter vedere il servizio pubblico solo con il software della microsoft… almeno dovrebbe esserci un piano di sviluppo che ampli la gamma di piattaforme… Faccio comunque notare, e ringrazio chi l’ha postato, il messaggio giunto direttamente dalla Rai a questa discussione: Silverlight per noi rappresenta una soluzione di semplicità ed efficienza, non certo una “scelta di campo”: partendo dalla tecnologia della nostra piattaforma di produzione, ci ha consentito di mettere a disposizione in tempi brevi una grande quantità di contenuti e di evolvere rapidamente verso nuove funzionalità di streaming. Scegliere altre piattaforme sarebbe stato possibile, ma valutando i pro e i contro abbiamo capito che i tempi si sarebbero allungati e i costi sarebbero lievitati; abbiamo preferito andare incontro alla più ampia fascia possibile di utenti subito, puntando sui contenuti, e quindi fornendo – posto che si può sempre migliorare 🙂 – un’offerta ricca e completamente gratuita. – RaiTv

  • scusa luca va bene la risposta della RAI e va bene pure che i servizi RAI non sono indispensabili, però sono pur sempre un servizio pubblico e come tali pagati col canone di tutti anche di quelli che poi di tali servizi non usufruiscono. Ora lasciamo perdere che anch’io ho il “problema” del mac non intel e quindi destinato a breve al macero (impossibilità a reperire ad esempio un aggiornamento browser) ma questi sono problemi miei diciamo di vetustità su cui non posso piu di tanto arrabbiarmi, però una piattaforma nuova creata ad esclusivo utilizzo di una parte della platea sopratutto da chi avrebbe L’OBBLIGO di fare dei contenuti accessibili a tutti non è accettabile.
    Soprattutto quando non è impossibile e se ne fa un problema di costi quando alcune figure in RAI (penso alle ospitate/Ridge che balla/ospiti pagati a suon di centinaia di migliaia di euro) vengono pagate senza battere ciglio. Allora diciamo che i vecchi contenuti non sono appetibili per gli sponsor e i banner della pubblicità e facciamola finita.

  • beh, diciamola tutta: la rai ha l’obbligo di fornire i suoi contenuti nel modo più “semplice” possibile all’audience più vasta possibile ma (e questo nessuno lo dice ma si sa che è così) la rai vuole cercare un sistema che non permetta facilmente di poter scaricare i video prodotti dalla rai stessa; diciamo che esiste un diritto di visione ma non un diritto di scaricamento. Anche per questo è stato scelto silverlight/moonlight (moonlight è la versione per linux). Secondo me è una scelta accettabile

  • Silverlight è come Flash quindi…
    Quello che si dovrebbe chiedere la RAI è perchè il suo sito multimediocre non funziona dietro la metà dei firewal aziendali (così come i video del Corriere) mentre Youtube, Vimeo & co. funzionano perfettamente.
    Possibile che anche usando Silverlight non si riesca ad utilizzare delle porte bloccate dal FW?

  • beh la storia delle liberatorie dei diritti è un’ossessione. Allora decidiamo una buona volta che i diritti di sfruttamento di un’immagine si esauriscono con un tot di soldi e non se ne parla piu.
    Non si inizi nemmeno a fare un archivio di contenuti quando si è sotto la spada di damocle che un bel giorno il cantante X o l’attore X o il regista Z si alzino su e chiedano i diritti per l’immagine o il contenuto.Si richieda una liberatoria completa e la cessione dei diritti perpetua oppure non si faccia finta di voler liberalizzare il sapere.

  • Perche’ la rai ha scelto silverlight? Perche’ microsoft aveva un good salesman. Non ci vedo altre motivazioni. Con tutte le alternative oggigiorno hanno scelto l’unica cosi di nicchia ma cosi di nicchia … che peggio non potevano fare. Non mi paragonate silverlight a flash perche’ per quanto il plugin di casa adobe non sia questa meraviglia tecnologica, e’ fornito oggigiorno con OGNI browser, incluso opera che gira symbian phone!! Silverlight? Se chiedo in ufficio a 600 IT geek dubito che sappiano cosa sia.
    Insisto, non potevano scegliere peggio.
    Qui in UK, iplayer BBC funziona alla grande da anni! Non solo su computer (linux, mac, android, solaris) ma su PS3 e TV internet enabled! ITV idem! E la RAI? Un prodotto cosi nuovo cosi costoso ma gia’ inutile. Sorpassato.
    ps. mi scuso per la mancanza di lettere accentate.

  • Per vedere la RAI avrei volentieri evitato di installare un ulteriore casermone di oltre 100Mb. La scelta di Silverlight a mio avviso è demenziale. Probabilmente la RAI avrà qualche contratto con Microsoft per fornitura di software ecc. Ma siamo tutti d’accordo che S. è praticamente inutile (la maggioranza non ne conosce neanche l’esistenza finche non capita su rai.tv), e tocca installarlo solo per vedere le cose RAI. Inoltre è una tecnologia fotocopia di altre, fatta in stile M. (che continua per la sua strada, giustamente, per non lasciare senza lavoro i programmatori .net e (fu) Visal Basic, anche se con alterne fortune).
    Comunque, provate a fare uno scrub, rimane su “buffering” indefinitamente.
    Bene o male Flash ce lo abbiamo tutti installato.
    Sarebbe bastato fare un fallback in mpg semplice per chi non ha voglia o modo di avere il plugin, con zero costi aggiuntivi.
    Detto questo, 1 ora che cerco di vedere un pezzo di un programma, al 30mo minuto, invece mi toccherà sorbirmi tutto Marzullo perchè lo scrubbing non è stabile e si blocca.
    Chi sa perchè non sono sorpreso… Ma sarei curiosissimo di conoscere i retroscena 🙂
    PS
    installando silverlight 5 su Mac: “this will take 101.8 Mb of space on your computer”. Grazie! 🙂

Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

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