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Chi ha ucciso la riforma finanziaria

Robert Reich scrive per Salon un pezzo significativo. Che mostra come la politica americana sia impotente di fronte alla volontà della lobby di Wall Street sulla riforma finanziaria.

Ma che cosa manca alla politica per poter agire? Non il potere, in apparenza. Ma l’idea di come usarlo.

La lobby iperfinanziaria è capace di pagare i politici, suggerire opinioni, creare un contesto favorevole a certe opinioni, impaurire i contrari, far apparire “fuori dal mondo” e “non concrete” le idee divese. Negli ultimi trent’anni si è trovata a cavalcare una traformazione coerente con i suoi interessi (privatizzazioni, liberalizzazioni, globalizzazione, mercatismo, consumismo). Il suo modello non è sostenibile e moltissimi se ne rendono conto: ma nessuno vede e racconta come si può sostituire quel modello con uno migliore.

Perché non si vince questa battaglia se non dal punto di vista culturale. E la cultura non cambia solo esprimendo opinioni. Si cambia anche creando un contesto che dimostri che le opinioni innovative sono concrete, e sostenute concretamente dall’organizzazione della società e dell’economia. I media sociali sono adatti alla bisogna proprio perché costruiscono un sistema per comunicare che costruisce contemporaneamente un contesto ben più che mentale. In questo c’è probabilmente una delle radici della loro contemporaneità.

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Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

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