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Discussione su aziende e social network

La domanda: quali piccole e medie aziende capiscono meglio i social network in Italia? Le risposte non mancano:


Daria Santucci

November 14, 2009
Ciao Luca,


credo che ci siano due possibili strade da indagare

1) le pmi che usano i SN come strumento informativo/promozionale
2) le pmi che usano i SN come strumento di comunicazione interna (ad.
es. twitter per incentivare la comunicazione tra dipendenti in sedi
distaccate).

Per il caso 1) ipotizzo (ma non ho fatto ricerche in merito) che sia più facile che i Sn siano utilizzati da:
– pmi che producono beni/servizi che più facilmente consentono la
creazione di community, come moda/viaggi/food&beverage etc (il
cioccolato aggrega più facilmente di un termosifone, delle scarpe
firmate più di una porta-finestra)
– pmi nel settore ICT
– start-up

Al volo ti segnalo – per food&beverage – Monteccone Cioccolato

http://www.montecconecioccolato.it/


http://www.linkedin.com/pub/dante-bianchi/12/40a/40a


http://www.facebook.com/pages/Monteccone-Cioccolato/106805188832


http://www.facebook.com/pages/Torino-Italy/Monteccone-Cioccolato/76888412374?ref=search&sid=503107954.2061131942..1

Se mi viene in mente altro mi faccio sentire.

Buon lavoro,

Daria

PS Non è l’oggetto del tuo articolo ma ti segnalo che alcune aziende di
trasporti pubblici italiane hanno iniziato ad utilizzare twitter per
aggiornare i viaggiatori su orari dei mezzi etc

  • Giuseppe Mele
  • Giuseppe Mele 

    quelle che esportano sui mercati di maggiore innovatività tecnologica,
    sudest asiatico, parte Usa, germania e brasile

  • Giuseppe Lanzi

    Giuseppe Lanzi 

    capire è una parola grossa…. proviamo ad usarli!

  • Giuseppe Lanzi

    Giuseppe Lanzi 

    PS Saluti dal San Francisco Green Festival

  • Walter Faioni

    Walter Faioni 

    quelle che hanno compreso che il primo step e’ comprendere a fondo i
    comportamenti e attitudini dei propri clienti e dei propri consumatori.

  • Claudio Menzani

    Claudio Menzani 

    le aziende dove sia presente qualcuno, in una posizione tale da farsi
    ascoltare, che appassionato di SN riesca a comunicarla al management.

  • Matteo Cascinari

    Matteo Cascinari 

    Quelle in cui ci lavora il figlio giovane dell’imprenditore

  • Mariangela Maritato

    Mariangela Maritato 

    quelle a gestione familiare, di pubblicità e di formazione                           

  • questo silenzio è significativo…
    Roberta Greenfield
    A volte faticano a capirlo le “grandi” aziende…
    Max Trisolino
    secondo me per le piccole e medie imprese è ancora presto gli investimenti sono ancora troppo al buio.
    wolly
    Quelli di “Lago” sono bravi…http://www.blog.lago.it/
    francesco aka mrmarble
    quelle aziende che parlano il loro stesso linguaggio (quello dei social
    network), quelle aziende il cui direttivo ascolta la voce che viene dal
    basso, quelle aziende che hanno persone e non macchine pensanti, quelle
    aziende capaci di trasformarsi…
    Gaspare Armato
    secondo me le banche in fondo sono sulla buona strada. Vedi Webank, MPS
    mmaini
    Berto salotti?
    Commercialista
    from iPod
    Da ex Biz Dev di Xing mi permetto: a) Turistiche (Hotel, piccoli tour
    operator, aziende di promozione del territorio, b) Organizzatori di
    Eventi e Agenzie di PR e di Celebrieties c) Blogger a pagamento d)
    alcune aziende ad alto ricambio di personale e) Alcune Iniziative di
    E-commerce locale f) Grandi multinzaionali del Multilivello
    Luigi Gioni
    Lago e Nòverca (vedi e-mail)
    Vincenzo Cosenza
    una piccola è quella per cui lavoro. Oltre al seguire progetti da
    consulente, curo il blog aziendale in modo molto libero, partecipo ad
    altri blog, passo il tempo su friendfeed etc…
    Gianluca
    Non so se può fare al caso tuo, ma il consorzio dell’alta pusteria sta facendo un buon lavoro su FB (http://www.facebook.com/Consorz…), qui uno degli eventi (http://www.facebook.com/event…)
    Piero Tagliapietra
    non so se è quello che cerchi, ma in questa pagina FB ci stanno
    artigiani orafi e gioiellieri da tutta Italia… scambiano foto, video,
    opinioni e si conoscono fra loro… http://www.facebook.com/goldsmi…
    Luca Longo
    i mobilifici sono messi bene, oltre a Lago, c’e’ Valcucine http://www.valcucine.it/ – alimentari – Molino Quaglia http://www.molinoquaglia.com/Benvenu… – terziario Project group http://www.projectgroup.it/
    eleonora
    Io fino ad ora ho visto lanci di sasso con immediato ritiro della mano,
    anche da parte di professionisti della conversazione, come le riviste.
    Il punto è che per conversare non basta doverlo fare: ti deve piacere,
    e alle piccole e medie aziende piace fare il loro prodotto più che
    conversare con i clienti.
    Michele Costabile
    @Michele: non sempre. A volte i social network vengono utilizzati come
    consulenti che altrimenti l’azienda non potrebbe permettersi. I sn e
    Internet hanno hanche aiiutato le imprese a sviluppare una cultura di
    mktg e finanziaria. Alcune imprese ed alcuni professionisti hanno
    capito che Internet non e solo ecommerce
    Commercialista
    from iPod
    non so se vale come impresa, ma il Cineforum di Bolzano è lanciatissimo con newsletter, forum e Facebook (http://www.cineforum.bz.it/ ; http://www.facebook.com/home…).
    Daniel
    Bella domanda. Quasi tutte le PMI di cui sono diventata fan su
    Facebook, mi accorgo, sono fuori dall’Italia. In Italia ti segnalo: http://www.facebook.com/hfarmve…
    (ma per loro è facile, sono un incubatore e hanno dentro gente molto
    brava nella comunicazione); la scuola di cinema Macchina dei Sogni di
    Chicca Profumo, http://www.facebook.com/pages…; il sito Bambinopoli di Diana Vaturi http://www.facebook.com/pages…
    Paola Bonomo
    E poi nella gastronomia di alta gamma, i miei soci del Balsamico Tradizionale di Modena qui http://www.facebook.com/pages… e i nostri colleghi-concorrenti dell’acetaia San Giacomo a Reggio Emilia http://twitter.com/bottega…; iniziato invece da poco ma promettente http://twitter.com/ilpanettone
    Paola Bonomo
    Il teatro libero di Milano si muove bene.
    Commercialista
    from iPod
    per un lavoro di consulenza ho fatto un’indagine sul settore degli
    articoli per l’infanzia (Brevi, Inglesina ecc.) in cui l’Italia è
    leader mondiale. Beh, fanno un lavoro social che non ti aspetteresti.
    Valerio Mariani
    Guido una interessante esperienza per brand Patrizia Pepe (PMI) http://bit.ly/1q0sCC http://bit.ly/48bDAm
    Marco Ruffa
    Su Twitter

    MARCORUFFA


    @lucadebiase Guido una interessante esperienza per brand Patrizia Pepe (PMI) http://bit.ly/1q0sCC http://bit.ly/48bDAm

    matteo_melloni


    @lucadebiase ci sono molte green-aziende estere su twitter, su face però sono meno sia italiane che estere e ciò non si spiega…è illogico!

    OmarCaf


    @lucadebiase penso a 3Italia e del suo utilizzo di FriendFeed con una persona che partecipa alle conversazioni e da risposte agli utenti.

    OmarCaf


    @lucadebiase prego 🙂 P.S. hanno lasciato un commento sul mio ff dai un occhio magari ti può essere utile http://j.mp/4byZZJ

    matteo_melloni


    @lucadebiase forse le micro aziende. Io cerco cerco ma su twitter per esempio non ne ho trovato una. Quindi medie aziende= no scocial

    MARCORUFFA @lucadebiase Guido una interessante esperienza per brand Patrizia Pepe (PMI) http://bit.ly/1q0sCC http://bit.ly/48bDAm
    ilpanettone Ciao @lucadebiase ! Abbiam un pò di amici su twitter e facebook http://tinyurl.com/ykcw56x .. se può esserti d’aiuto per l’articolo 😉
    antonioallegra @lucadebiase Buongiorno Luca, vorrei rispondere Panini, che qualcosa sta facendo e qualcosa farà a breve, ma sono di parte… 🙂
    Simone Cosimi

    Simone Cosimi

    Campari-Jagermeister
    Daniele Magrini
    Daniele Magrini

    La campagna “Voglio Vivere così” della Regione Toscana affidata al Social Team di Fondazione Sistema Toscana
    Ivano Tommasi
    Ivano Tommasi

    Ce ne sono? Sono curioso.
    Giovanni Mattiazzo
    Giovanni Mattiazzo

    certamente
    quelle che mettono la loro conoscenza a disposizione e che non sono sui
    social per fare pubblicità, ma per recepire informazioni e consigli
    http://www.facebook.com/pages/genioalloperacom/94304607919#/pages/genioalloperacom/94304607919?v=wall
    Alessio Borrello
    Alessio Borrello

    quali piccole e medie aziende capiscono meglio i social network in italia? gli hotel senza dubbio.
    Giuliana Molinari
    Giuliana Molinari

    condordo
    con alessio.. uniche azienda che non si interessano ai scial network
    anche se secondo me sdarebbe utilwe li utilizzassero sono gli enti
    pubblici! utilizzarli per lvoro si intende on per scusa la parola
    “cazzeggiare” buon we Luca!
    Vittorio Baroni
    Vittorio Baroni

    proprio
    la settimana scorsa ho tenuto un corso di formazione “imprese 2.0” in
    Camera di Commercio di Padova promosso da Confservizi Veneto e il
    patrocinio UNESCO http://sostenibileresponsabile.wordpress.com/formazione/
    Simone Righini
    Simone Righini

    capiscono
    nel senso che ci comprano gli ads…(le trovi sul lato destro… non
    c’è bisogno di elencarle..) o capiscono nel senso che cercano di
    comportarsi in modo trasparente?
    Dario Salvelli
    Silvia Mandrioli

    sicuramente
    le aziende di videogiochi sono le aziende che più “vivono” sui social
    network, senza morirebbero. In Francia vince Twitter e in Italia ancora
    Facebook.
    Rita Clivio
    Rita Clivio

    anche su questo blog qualcosa di interessante sulle PMI sul web http://carlomazzocco.blogspot.com/ e Campari e Jaegermeister non mi sembrano nè P nè M 🙂
    Andreina Mandelli
    Andreina Mandelli

    Le
    picole aziende nei servizi: basta che fai una search tre le fan pages e
    i groups di FB con le keyword: hotel, palestra, parrucchiere, estetista
    … E’ un uso spesso sofisticato perchè costruiscono relazioni ed
    eventi (es. parties con i clienti) non solo display adv – Buon WE ciao
    Andreina
    Filippo Balestra
    Filippo Balestra

    Anche
    per me come per Andreina tra i primi a trarne vantaggio sono palestre,
    parrucchiere, estetisti ma anche piccole librerie (non feltrinelloni
    mondadoroni), cioè piccole attività con un giro di clienti già
    fidelizzato e al quale viene facile e comodo segnalare eventi (ma non
    offerte tre per due). L’evento porta gente e pubblicizzarlo su FB non
    costa niente. tra poco anche i panettieri organizzeranno mostre di
    quadri. non male!
    Ettore Murciano
    Ettore Murciano

    Chi
    più chi meno ma se solo lo volessero lo capirebbero tutte. Poi … non
    è detto che sia utile a tutte. E’ come per un nuovo gioco dove non sono
    cambiate le regole ma tutto il gioco.
    Michele Dell'Edera
    Michele Dell’Edera

    Devo
    dire la verità pur lavorando da anni nel mondo del giornalismo on line
    non credevo molto nei social network. Da un paio di mesi ci ho provato
    e ho provato a lanciare un premio letterario (Segni e Sogni) per il
    quale avevamo poco tempo proprio su FB e Viadeo. Ebbene il risultato è
    stato veramente buono. Tante iscrizioni. Evidentemente questa prova è
    andata molto bene.
    Alessandro Prunesti
    Alessandro Prunesti

    …probabilmente quelle dove ci sono i giovani a lavorare nei posti-chiave dell’ufficio comunicazione/marketing

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    • Io lavoro nel viral e nel social marketing. Gestisco diversi canali profili gruppo o fan su fb twitter ff myspace etc..
      I clienti capiscono ma poi non collaborano. Escono contenuti una tantum e quindi l’utente nn si fidelizza.
      I gruppi o le fan page di Fb possono essere molto utili ma devono essere utilizzate ogni giorno per comunicare con gli utenti, dargli loro info (non solo sul brand o sull’azienda) e creare una comunicazione di “massa” (msg pvt per tutti) ed una 121.
      Atac su twitter lavora bene
      3 su friendfeed

    • Tramite strumenti di Web Reputation i nostri clienti analizzano i SN per saggiare il buzzword generato sui loro marchi, prodotti e persone.
      Ormai la web reputation si vende da sola perchè è molto più importante capire cosa succede nei SN piuttosto che cercare di inoculare il messaggio.

    • Bella domanda.
      A me non risulta quasi nessuna, non in Italia.
      Certo c’è da chiedersi perchè. Credo la risposta migliore l’abbia data viralavatar.
      Faccio ricerca nel social (dip. inf. Milano Bicocca), ma mi sembra un tema difficile da esaminare. Il social non è uno strumento adatto ad una azienda, quanto ad una community: ha il pregio di far emergere l’informazione latente, e di farla emergere, sotto certe condizioni.
      Una azienda vuole fare marketing, e proporre o promuovere un prodotto non creare una community.
      I modelli aziendali, le strategie aziendali, preferiscono prassi consolidate, non metodi emergenti.
      Onestamente non mi risulta poi che le PMI (Piccole Medie imprese) facciano uso di Social Media o Network. Al di là di quel che leggo nei post che hai riportato. Vorrei capire come, per essere franchi, perchè allora proverei a proporlo anche io…
      E poi è anche una questione di disponibilità di capitali per operazioni rischiose, che le PMI non hanno, in genere.
      Ribadisco mi sembra vero più quello che descrive viralavatar “capiscono ma poi non collaborano. Escono contenuti una tantum”

    • Non so se in qualche modo è pertinente, ma credo di si. Segnalo http://www.italoblog.it, un progetto della Camera di Commercio Italo-Slovacca di Bratislava: ” Una piattaforma… pensata per le aziende associate alla Camera di Commercio Italo Slovacca, in gran parte PMI…”.
      A prescindere da italoblog, pregetto che coordino (quindi sono di parte), credo che gran parte delle PMI non abbiamo la forza, anche economica, per affrontare e presidiare i SN: per questo è fondamentale il ruolo delle associazioni di categoria, dei territori, dei distretti che dobbiamo considerare come comunity.
      Pensando alla realtà italiana, il nodo è creare progetti, una sorta di “stuart digitali”, per gli imprenditori che non hanno la cultura e il tempo per questo tipo d’innovazione che è da considerare strategica.

    • Caro Michele, concordo con te, è difficile guidare i piccoli imprenditori che non hanno la cultura (aziendale, non quella personale) ma credo soprattutto le risorse umane ed economiche per qualsiasi innovazione non settorializzata e sicura. Di norma ci si riesce coinvolgendoli in cordate dove ricerca (Università) e grandi aziende vengono coinvolte.
      Resta da capire se diano un contributo reale, però, a questo punto 😉

    Luca De Biase

    Knowledge and happiness economy Media and information ecology

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