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Mifaccioimpresa

Gli aspiranti imprenditori sono in ribasso in Italia, dice la ricerca Gem di EntEr. Ed è un problema. Perché la nuova imprenditorialità è la principale modalità con la quale un’economia trasforma i vincoli in opportunità, le idee in denaro, i sogni in realtà… E la nuova imprenditoria è il principale strumento per fare nuova occupazione.

Non è un caso che ci sia questo ribasso. Balzano agli occhi, per esempio, le difficoltà di accesso al credito e, anzi, la trasformazione delle piccole imprese in aziende di credito che avviene con il pessimo meccanismo del ritardo nei pagamenti da parte della pubblica amministrazione e, spesso, delle grandi imprese. Questo è uno dei peggiori difetti del sistema italiano. E qualunque politica per l’imprenditorialità dovrebbe essere annunciata insieme alla decisione da parte dell’amministrazione pubblica di accorciare i termini dei pagaementi, almeno alle piccole imprese.

Senza contare che, sempre più spesso, le fatture non vengono pagate per niente, purtroppo. La magistratura è troppo lenta, in questo caso, per aiutare i creditori.

In questo modo, aziende che hanno un fatturato superiore ai costi, ma che pagano i costi più velocemente di quanto non vengano pagate dai clienti, si trovano in una morsa infernale inaccettabile.

Tra poco, a Mifaccioimpresa una tavola rotonda sull’imprenditorialità e l’uscita dalla crisi…

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  • Salve, questo e’ un ottimo argomento e spero che presto lo analizzerete per il meglio cercando di dare anche delle soluzioni. Penso che la mentalita’ italiana sia in grado di fare impresa in modo eccellente, cio’ che mancano sono le risorse, come avete messo in evidenza giustamente. Ho vissuto all’estero e girato un po’ il mondo e posso dire che gli italiani all’estero sono degli imprenditori fuori classe. L’ultimo mito e’ l’italiano creatore di “Bing”, che oggi risiede a San Francisco. Perche’ non in Italia?

  • E’ molto difficile fare impresa in Italia. Siamo al 168° posto (vado a memoria) al mondo per libertà economica secondo “doing business” (e ci sono circa 200 stati al mondo). E parlo anche per esperienza personale essendo impegnata in una start-up.
    C’è oggi più che mai la difficoltà di accesso al credito. Ma vogliamo parlare dei vincoli e costi quando di assume un dipendente? e dei costi legati alla tenuta di contabilità? e la PA sempre troppo inefficente? e della mancanza di infrastrutture? e della assenza di una magistratura rapida ed efficiente?
    Operiamo in un mercato distorto, lavoriamo moltissimo per competere in un mercato globale con tante palle al piede.

  • E’ molto difficile fare impresa in Italia. Siamo al 168° posto (vado a memoria) al mondo per libertà economica secondo “doing business” (e ci sono circa 200 stati al mondo). E parlo anche per esperienza personale essendo impegnata in una start-up.
    C’è oggi più che mai la difficoltà di accesso al credito. Ma vogliamo parlare dei vincoli e costi quando di assume un dipendente? e dei costi legati alla tenuta di contabilità? e la PA sempre troppo inefficente? e della mancanza di infrastrutture? e della assenza di una magistratura rapida ed efficiente?
    Operiamo in un mercato distorto, lavoriamo moltissimo per competere in un mercato globale con tante palle al piede.

Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

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