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Se si può fare sarà fatto (?)

Un corollario dell’assunto che tutto sia governato da un’impersonale meccanismo – chiamiamolo la competizione globale – è la teoria secondo la quale se una tecnologia si può fare, allora sarà fatta.

E in base a questa teoria, un gruppo di scienziati si è posto il problema dell’eventuale creazione di robot con un’intelligenza artificiale sufficientemente autonoma e potente da liberarsi dal controllo degli esseri umani e di fatto prenderne il posto nella catena evolutiva. Nel parlava l’altro giorno John Markoff sul New York Times.
Non è un’idea nuova. Anche Bill Joy ne aveva scritto in un articolo importante di anni fa. E la sua conclusione era la proposta di un accordo tra tutti gli scienziati per cui avrebbero autoregolamentato le loro ricerche in modo da non lasciare che i risultati tecnologici prendessero la mano ai loro creatori. L’etica era la risposta.
In realtà, il tentativo di creare e diffondere un meccanismo superumano autonomo dal controllo delle persone – chiamiamolo la finanza globale – è già stato realizzato proprio insegnando al mondo che la competizione globale è un bene assoluto: un’etica del capitalismo.
Certo, non è un robot. Ma è fatto di tecnologia, di regole razionali, di logiche autonome dalla volontà dei singoli. Ed è in un contesto come questo che c’è un incentivo vero a ritenere che se una cosa si può fare sarà fatta, per vincere nella competizione globale. 
L’etica può essere certamente una strada per rispondere. E il lavoro fatto per la nuova enciclica del papa è attento. Forse non è abbastanza esplicito sulla critica dell’idea della competizione globale come meccanismo superumano.
Il fatto è che anche il Vaticano si è trovato invischiato in questioni poco coerenti con il suo magistero quando in passato ha lasciato fare a qualche suo responsabile finanziario quello che ha voluto. Ma è anche vero che sostituendo il responsabile ha corretto il tiro e migliorato la sua coerenza. Secondo la ricostruzione di Nuzzi la sostituzione di Marcinkus con Caloia ha migliorato drasticamente la situazione. Quindi non era il meccanismo superumano a condurre la finanza vaticana in acque pericolose: era la persona. E una persona più consapevole ed eticamente avvertita poteva risolvere la situazione.
Ebbene: non esiste un meccanismo superumano fatto da persone per il quale le persone non possano intervenire e correggere. Non esiste ancora. E può continuare a non esistere se le persone coltivano una cultura umanamente consapevole. Il meccanismo superumano vince se annichilisce la cultura critica delle persone. Per questo i media sono importanti. E per questo i media liberi sono un’occasione fondamentale per salvaguardare e migliorare le opportunità delle persone di approfondire la propria cultura critica. E per questo i modi attraverso i quali nei media emergono i contenuti di migliore qualità sono fondamentali. Non basta. Ma è molto.

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Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

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