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Ayn Rand e la crisi

L’Economist segnala che il libro di Ayn Rand sull’eroico imprenditore circondato da un corrotto sistema economico statalizzato, Atlas Shrugged, è in piena ascesa nella classifica dei più venduti su Amazon. E propone un magnifico grafico che mostra come nei giorni durante i quali i giornali parlano di più della crisi il libro migliori la sua posizione in classifica: le notizie passano nei social network, molte persone citano Atlas Shrugged, molti lo comprano… In effetti è stato citato anche qui in questo periodo.

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  • Per chi non l’abbia letto, si tratta di un romanzo-dispotico-utopico in cui i ricchi fanno la rivoluzione contro il corrotto welfare state e trionfano (più o meno la storia dell’Occidente negli ultimi trent’anni…).
    Cuore del romanzo è un discorso di cento pagine in cui il superuomo-capitalista John Galt espone lungamente la filosofia ‘giusta’ per risollevare il mondo: chi ha più soldi è migliore di chi ne ha meno e deve governare…
    La Rand, poco conosciuta in Italia (a parte da qulche fanatico radicale), è una delle maggiori ispirazioni della rivoluzione reganiana e liberista: non per niente Alan Greenspan era un suo giovane protetto…
    Il fatto che vada di moda oggi negli Usa è abbastanza comico, con il disastro e la guerra civile all’orizzonte (di cui Fox News ormai parla apertamente)…

    • Sono perfettamente d’accordo qnduao parli di ristabilire un rapporto di fiducia oggi irrimediabilmente compromesso tra marche e consumatori. In un mondo di marche comete chi riesce ad instraurare un rapporto con la Persona risulta avere un vantaggio competitivo rispetto ai competitor. Non basta pif9 soddisfare dei bisogni, ma bisogna puntare sulle aspirazioni, sui desideri, sul dialogo e sulla relazione con un approccio strategico sviluppato sul medio-lungo periodo.Persone, non clienti.

  • Il programma su Fox News cui mi riferisco era sulla possibilità di una insurrezione del popolo americano contro un governo che cerca di imporre il socialismo negli Usa.
    A un certo punto un paio di generali in pensione, alla domanda se le forze armate si sarebbero schierati col popolo o con il governo, non hanno avuto dubbi che avrebbero rifiutato di sparare contro il popolo e avrebbero disobbedito al governo…

  • Appunto, si chiama insurrezione popolare (rivoluzione !!!!!) o a massimo “golpe bianco”. Guerra civile è un’altra cosa. Nienete paura comunque, basta aspettare 18 mesi. Nel novembre 2010 si vota per il Congresso… e se i Democratici perdessero la maggioranza ? I cordoni della borsa ce li ha il Congresso, NON il Presidente. E’ già sccesso: d’ya remember 1994 ?

  • C’è chi ha scritto che la rivoluzione sarebbe avvenuta quando il popolo non avrebbe avuto da perdere nulla tranne le catene. Non mi sembra che sia il caso degli americani…

Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

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